United States or Fiji ? Vote for the TOP Country of the Week !


|Ariosto|, Orlando furioso, canto XXXIV; e altrove: O d'ogni vizio fetida sentina, dormi, Italia imbriaca.

La scienza della politica non ha molto da imparare nel Principe di Macchiavelli, la storia del cinquecento non può farne a meno: il libro rivela il secolo nel quale vi è posto per ogni meraviglia. Macchiavelli e Ariosto vi si ignorano, Michelangelo e Raffaello non vi si comprendono: l'uno è l'ultima grand'anima italiana e assomiglia a Dante, l'altro non somiglia a nessuno, è ingenuo, fa tutto, imita e trasforma tutti, trova la variet

Alfredo credeva infatti che Zaira dormisse su quel verde naturale tappeto, mentre invece non era che lievemente assopita. Perciò eccolo poco stante a recitare la famosa apostrofe all'amore, del maestro di poesia, Ariosto Ingiustissimo amor, perchè raro Corrispondenti fai nostri disiri?

L'Adda sa bene di non poter contendere col Po, presso il quale il Monti è nato, e prima di lui Lodovico Ariosto ed il Guarini, ma pur si gloria che presso le sue rive abbia cantato un giorno Giuseppe Parini, l'Orazio lombardo. L'Adda dice: Quivi sovente il buon cantor vid'io Venir trattando con la man secura Il plettro di Venosa e il suo flagello, O traendo l'inerte fianco a stento, Invocar la salute e la ritrosa Erato bella, che di lui temea L'irato ciglio e il satiresco ghigno; Ma alfin seguïalo e su le tempie antiche Fêa di sua mano rinverdire il mirto. Qui spesso udillo rammentar piangendo, Come si fa di cosa amata e tolta, Il dolce tempo della prima etade, O de' potenti maledir l'orgoglio, Come il genio natìo movealo al canto E l'indomata gioventù dell'alma. Or tace il plettro arguto e ne' miei boschi È silenzio ed orror. Te dunque invito, Canoro spirto, a risvegliar col canto Novo rumor Cirreo. A te concesse Euterpe il cinto, ove gli eletti sensi E le imagini e l'estro e il furor sacro E l'estasi soavi e l'auree voci Gi

MERLINO. Deh, mira cotesto zaratano lombarduzzo come si mette al rischio di saper ragionar toscano, ove egli non men si affá d'un asino a la lira! LIMERNO. Che zaratano? che lombarduzzo? Come se un conte di Scandiano, un Ludovico Ariosto, un Tebaldeo, un Lelio, un Molza ed altri molti valentuomini non fussero in Lombardia nasciuti! MERLINO. Non sei tu giá del numero loro?

Era la notte e il mar non avea lume Quando s'incominciar l'aspre contese ................... Dalla rabbia del vento che si fende Fra i scogli e l'onde escon orribil suoni; Di spessi lampi l'aria si raccende; Risuona il ciel di spaventosi tuoni. ARIOSTO, Orl. Fur. Can. 41.

Messer Lodovico Ariosto, chiamato a buon dritto il divino, non se la cavò neppur egli dai tortuosi meandri del suo meraviglioso poema, se non coll'umile spediente di correre innanzi e indietro senza posa, e, servitore sgobbone di tutti i suoi personaggi (che non erano pochi, docili), pigliar questo per mano e guidarlo per un lungo tratto di strada; tornar sollecito indietro e cavarne un altro dal pozzo; voltarsi qua e l

Se a Ludovico Ariosto era commesso assettare le faccende dello erario io penso, che ci si sarebbe disposto con fantasie alquanto meno bizzarre di quelle del Minghetti, comecchè facilmente più leggiadre; le si conoscono dall'universale; esse consistono in quattro maniere di balzelli; tassa sopra le rendite mobili; dazi sopra la consumazione delle derrate cresciuti; nuovi dazi imposti: per ultimo il conguaglio sopra la tassa prediale: da quello che avrebbero gittato si augurava dentro quattro anni mettere in pari la uscita con la entrata ordinaria.

Di Marco e di Matteo nelle riforme scopre il bel, vede il buono, è a me conforme. Altro scherzo derisorio satirico sugl'infiniti volumi posti alle stampe dal Goldoni e dal Chiari, tenuti da Marfisa per classici ed eccellenti. Stanza 44. suo padre di Martan fu servitore... Martano è dipinto, nell'Orlando furioso di Lodovico Ariosto, codardo, traditore ed esecrabile. Stanza 57.

Passò in questo modo buona parte del tempo, e non pareva che in quella notte si avesse a dare, come soleva il costume, qualche trattenimento di musica o di poesia, quando i nostri tre interlocutori videro che s'erano stipate molte persone intorno a Lodovico Ariosto, e persistessero a pregarlo di cosa di cui egli si schermisse. Ciò di fatto era vero.