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Istruzione pubblica, stampa e libreria: SCOPOLI Giovanni, direttore gen. POGGIOLINI Giovanni Luigi, segr. gen. PINI Ermenegildo, ROSSI Luigi, ispettori generali degli studi. Censo e imposizioni dirette: BRUNETTI Vincenzo, direttore generale LUPI Carlo, segr. gen. Dogane: BARGNANI Cesare, dirett. gen. Privative e dazî di consumo: BARB

Ma chi averá considerato qui sopra come l'accrescer di valor le monete d'oro ed argento porta a' principi pregiudizio nell'entrate e dazi, facilmente ancora potrá capire che porterá loro utile lo scemarle di valore.

Ma che? in questo stato d'infermitá e disunione, non poté se non cedere una parte per non perdere il tutto. Le gravezze, tributi, decime, dazi ed ogn'altra imposizione, che i principi da' suoi popoli riscuotono universalmente, sono costituite in moneta minuta o immaginaria del paese.

Ed affinché si dia principio a questo cosí degno fatto, essorto essi prencipi e signori a cominciar di voler e fare che le loro reddite o entrade siano ricevute in monete d'oro e d'argento, solamente in ragion di puro e di fino; ed anco a fare una nuova correzione sopra l'essazione dei loro dazi per conto dei pagamenti, cosí di quelli di gran somma, come di quelli di poca importanza, la qual essazione sia e s'intenda regolata per sempre a ragion di moneta imperiale: il che non potrá giamai tornar danno e preiudicio ad essi prencipi ed ai loro popoli in modo alcuno.

E perciò resta il danno solo alla plebe ed all'erario del principe, che tira i suoi dazi ed altre entrate a ragione di tanti soldi, ecc., come si vedrá. Qual effetto produca la proporzione dell'oro all'argento, male osservata nella valutazione delle monete.

Per quanto ho narrato sin qui doversi osservare nelli contratti de' privati, si mostra anco il modo col quale i prencipi potranno affittare i loro dazi ed entrade; imperoché, come essi diceano voler affittare a ducati, scudi o lire, potranno anco dire a libre ed once di pur'oro e d'argento di coppella coniati, ed in quelle sorti di monete figurate nelle tariffe e come loro piú piacerá; e cosí tutti li pagamenti saranno sempre fatti senza differenza in parte alcuna: cosa che finora non si è mai potuta fare per la varietá delli rotti, che sono nelle monete giá fatte con diversi partimenti ed ordini non conformi in universale.

VI. Che tutte le mercanzie che saranno state caricate nelle scale della Sorìa e Palestina da Veneti o da loro fatte passare sotto nome supposto, del che venendo in cognizione siano per Livorno od altra parte, e poi quelle fatte passare in questa dominante a dazi del cottimo, sieno quelle mercanzie obbligate al pagamento di 20 p. % di pena conforme alla tariffa, qual dalle Eccellenze Vostre irremissibilmente verr

Sará un principe, che si troverá essere padrone di una qualche miniera di oro o di argento, la quale frutterá ogni anno sino a dodici o quindicimila scudi di valore, e si troverá poi anche avere di entrata, di dazi e di possessioni e di altre simili cose, sino alla somma di cento o di centocinquantamila scudi l'anno.

D'altra parte persona non sospetta di tenerezze per la causa dei lavoratori rivelò allo stesso corrispondente della Tribuna che il municipio di Giardinello era una vera e propria Marcita, termine lombardo adoperato dall'interlocutore un feudo del Sindaco. Il Fascio, presieduto dal sig. Piazza, aveva chiesto da tempo delle riduzioni di tasse: sul focatico, sulle vetture, sui dazî di consumo; il sindaco aveva promesso di provvedere almeno in parte, ma invece nei nuovi ruoli vi fu maggior rigore e minore equit

«Il Governo che vuole sempre il suo dai dazi di consumo, non ha avuto mai cura di temperare le esigenze dei Comuni, i quali imitando altri esempî di spreco, anche per sollecitudini non necessarie, proprie, i loro mezzi domandano al consumo delle più umili ed universali derrate e tanto ne traggono, da renderle o difficili o impossibili a quelli che unicamente se ne sostentano con una frugalit