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Nelli quattrini, ch'erano libre 144 d'argento misto, di lega come in detto figurato si dice, ho proposto che ne andavano in numero 720, e forse meno 24 di questo numero per ciascuna libra.

Che nel fare i contratti si potrá parlare a libre ed once di oro puro coniato ed a ducati o a scudi; e parimente si potrá dire a libre ed once d'argento di coppella coniato ed anco a lire, soldi e denari.

La qual proporzione si ha però ad intendere in questo modo: cioè che una oncia di fino argento vaglia per dieci libre di rosso rame, che fanno once numero 120, ed una oncia di oro puro vaglia per libre 120 di esso rame; e, come once 120 sono libre dieci, cosí anco once 120 sono libre dieci di rame, però da once 12 per ciascuna libra.

Delli quali togliendone a peso libre 11 ed once 8, in essi vi sono le dette once 132, che sono libre 11 d'argento fino, e di rame once 8; e sono in tutto essi quarti numero 478.

Tavola per la quale si conosce quanto argento fino e quanto rame separati entravano nelle dette sei sorti di monete. + + Argento e rame uniti, |L'argento| pesano | fino | Il rame + + I quarti |libre 11 onc. 8 den. |libre 11|libre onc. 8 den.

Figuro che di una libra d'argento misto, che tenesse di finezza oncia una denari 4, netti dal rimedio, siano stati fatti sesini numero 432. Delli quali togliendone a peso libre 113 oncia 1 denari 12, in essi vi sono once 132 d'argento fino, e di rame libre 102 oncia 1 denari 12; e sono in tutto detti sesini numero 48.870.

Oltre di ciò si può conoscere, questa sua abbondanza in detto tempo e penuria nell'altro, dall'argento che è venuto in zecca dall'anno 1581 indietro, nel qual tempo si permesse che si spendessero ordinariamente le monete spagnole, quale prima non si spendeano, ma andavano in zecca con tutte l'altre forastiere, che veneano in alcuna quantitá mediocre: ché mai si ritrovará esservi venuto ordinariamente, non che sei milioni, o quattro, o uno, ma sottosopra, per il calculo che ho fatto fare dall'anno 1548 insin alli 1582, repartendo tutta la summa a tutti l'anni, viene libre d'argento ventinovemilia centosessantasette che sono venute in zecca, quale, riducendole in valuta di monete, sono trecento e seimiliaducentocinquantatré ducati l'anno.

Si mostra in questa tavola, sotto nome di «brutto», che la quantitá dell'argento e del rame, uniti, delle dette sei sorti di monete date per essempio era in tutto di libre 361 once 11 denari 12, cioè l'argento era libre 66 ed il rame libre 295 once 11 denari 12, e come in essa.

Ora, se mi fosse domandato s'io avessi eletto overo compostomi per questo fatto una libra, qual non fosse pesata se non la metá di quella di Bologna overo il doppio, e quali libre fossero poi state partite in dodici parti, come è partita la detta di Bologna, cioè in once dodici; se sotto una di tali libre avrei potuto fare i partimenti ad uno per dodici e dodici per uno, tanto per rispetto del peso quanto anco nell'apprezzare l'oro a lire 72 e l'argento a lire 6 imperiali l'oncia, dipendente da una di dette libre cosí fatte; e se io avrei potuto fare i partimenti confronti nel fare le monete: dico ch'io l'avrei potuto fare, e tali partimenti sarebbono riusciti, quanto alli pesi e quanto alli valori, in tal loro essere.

Tavola, nella quale si mostra la concordanza del parlare a ducati, scudi, lire, soldi o simili, col nominare l'oro e l'argento ad once o a libre, però coniati.