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La sicurezza pubblica fu successivamente affidata a Mariani, Meucci, Meloni, Galvagni, romani. Un romano, Sturbinetti, tenne la pubblica istruzione; un romano, la direzione del debito pubblico; quella dei lavori statistici, la presidenza della Corte suprema, il segretariato del governo, la direzione degli ospedali, la zecca.

Gino diede loro il ricapito dei padrini avversarii, e l'ora e il luogo dove li avrebbero trovati ad aspettare. Il mandato suo, si capisce, era di accettare lo scontro, senza discutere sulle cause: quanto alle condizioni, le desiderava gravissime. I due padrini non accolsero la seconda istruzione così favorevolmente come avevano accolta la prima.

⁴⁰² Un R. Dispaccio del 22 febbraio 1796 lo chiamava a leggere nella R. Accademia «il sistema di Sfigmica da lui formato», e gli assegnava onze tre il mese di stipendio. Commissione Suprema della Istruzione ed Educazione in Sicilia, Repertorio amministrativo, vol. n. 4, a. 1795-96, foglio 8, dell’Archivio di Stato. Passiamo ad un’altra Accademia.

Quale è codesto tuo? Rispondi categoricamente. Vorrei darmi all'insegnamento. Per far ciò, occorre il nostro permesso, che noi non accordiamo, ed il permesso dell'arcivescovo e del presidente della pubblica istruzione, monsignor Apuzzo, che lo rifiutano agli empii. Vedrò allora di collocarmi come segretario presso di qualche persona. Noi l'impediremo, dando sul tuo conto dei cattivi ragguagli.

In Germania, tutti lo dicono, non v'è più un solo individuo che non sappia leggere e scrivere. La Francia grida: istruzione ad ogni costo. E l'Italia prodiga il suo erario a pagare dei vescovi e simili agenti delle tenebre. Ripeto: ve la intenderete colla fame !

In ragione dei sessi e dei ceti, differenti fra loro erano le scuole, tanto pei ricchi quanto pei poveri, provvedendosi alla istruzione ed al mantenimento di esse coi beni dell’abolita Compagnia. Giammai in tempi di libert

Houel trovò caratteristica la trascuranza, sovente volontaria, della istruzione delle fanciulle anche più elette nei piccoli paesi di provincia, e racconta un aneddoto del quale fu testimonio in Girgenti. «Io, dice Houel, andavo spesso in casa del Barone.... dove intervenivano molti titolati.

Dopo la soppressione dei Gesuiti la istruzione non ebbe quel rinnovamento che era da impromettersi.

Ferdinando II era inesorabile, ma solamente pei crimini di Stato. Il sangue ed i gemiti del delinquente lo esilaravano, quelli del deliquente ordinario non lo allettavano. La sua istruzione era singolare per un re. Egli avrebbe potuto insegnare teologia al Collegio Romano; ma ignorava completamente la storia, il diritto pubblico, l'economia sociale.

Anno 1759. La lieve scossa recata alla istruzione pubblica dalla espulsione dei Gesuiti veniva riparata dal savio provvedimento che assegnava il cospicuo patrimonio della Compagnia alla beneficenza, agli studî ed alle scuole che dappertutto si aprivano. Ustica e Pantelleria, approdo temuto di barbareschi, si venivano colonizzando. Le imposte, gi