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I non lieti incontri non erano rari, e quando i barbareschi, misurando le proprie forze con quelle probabili del legno che incontravano, non viravan di bordo fino a dileguarsi, gli abbordaggi erano improvvisi, fulminei; feroci gli assalti: e se una parte soccombeva, l’altra restava mal viva.

¹ Legno con cui i Barbareschi pirateggiavano nel Mediterraneo. ² Legno mercantile. Una pioggia sottile e gli spruzzi del mare che il vento saettava negli occhi degli individui di guardia, tormentavano le veglie¹ e rendevano l'osservazione da prora difficilissima. ¹ Vedette, che vigilano da prora nella notte.

In quasi tutte le coste del Mediterraneo vi sono torri di guardia, che servivano al tempo dei pirati barbareschi per dar avviso delle loro apparizioni. Colse Orazio nelle robuste sue braccia il giovane Inglese e lo trasportò verso le donne situate in un canto della torre, dove d'accordo si sforzavano ad alimentare un fuoco preziosissimo in quella disastrosa notte.

Anche questi stanno sulle alture, a causa dei barbareschi, e sono difesi da torri. Dove il mare è prossimo, si sono formati dei luoghi di approdo che si chiamano appunto marine.

» Ostinata burrasca li travoglie lungamente. I corsari barbareschi danno loro la caccia. Perigliano più volte andare a picco, e lunga tormentosa agonia li travaglia. Infine un fil di vento forte li gitta sulla spiaggia del Ionio, al lido di una terra di Calabria. I Veneziani rimpalmano il legno e salpano per le venete lagune. Goccelino, angustiato da febbre e stanco gi

Poi il movimento italico s'arresta, mentre l'Europa prosegue. Inglesi, portoghesi, francesi passano pel solco segnato dagl'italiani; gli ultimi barbareschi sono distrutti, la tratta degli schiavi negata: il segreto del Nilo è rivelato, i viaggiatori s'incrociano nei deserti e si salutano con un grido di trionfo; prima di morire, l'uno affida all'altro le proprie scoperte. L'Africa è vinta, l'Europa ne ha la carta. Conoscere il campo del nemico non è gi

Napoleone stesso, come sovrano dell'isola, possedeva dei navigli da guerra, cioè quattro bastimenti; essi veleggiavano spesso, manovrando sul mare, sotto il nuovo vessillo dell'Elba, che era rispettato anche dai barbareschi; spesso essi portavano ai capitani dei bastimenti elbani dei regali, dicendo che pagavano il debito di Mosca.

I suoi occhi, tondi, vivi e mobili quasi per inquietudine come quelli delle bestie corritrici, lucevano simili a due monete nuove. In tutta la persona, vestita quasi sempre di un certo panno di color terrigno, egli aveva le attitudini, i movimenti, il passo dondolante di quei lunghi cani barbareschi che pigliano le lepri a corsa per le pianure.

Allora fu oggetto di private discussioni se non sarebbe stato meglio impiegare tanto danaro in armamenti marittimi buoni a fare rispettare il paese, ed a tenere a freno i barbareschi; ma si posò senz’altro il quesito se fosse più civile premunirsi da future insidie che riscattare gli sventurati i quali gemevano sotto il bastone degli inumani predatori: e la piet

Anno 1759. La lieve scossa recata alla istruzione pubblica dalla espulsione dei Gesuiti veniva riparata dal savio provvedimento che assegnava il cospicuo patrimonio della Compagnia alla beneficenza, agli studî ed alle scuole che dappertutto si aprivano. Ustica e Pantelleria, approdo temuto di barbareschi, si venivano colonizzando. Le imposte, gi