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Ma più andavo, e più il fervor mistico della moltitudine lentamente s’impossessava di me.

Proseguì, decisa: Io la teneva fra le braccia, perchè cessasse dai rimproveri che mi facevan tanto male; e andavo pregandola di pensare, di capire.... A un tratto.... Ah, che spavento, Cesare!... A un tratto, m'è sfuggita, è corsa alla finestra.... Sai che sotto la finestra, a parecchi metri, è il ripiano della scala di marmo; e sporgendosi infuori, tutta diversa, stravolta, mi ha detto: «Non insistere, non insistere, non insistere!

Prima io andavo qualche volta da lei e lei veniva da me; ma da quando le è capitata la fortuna non mi saluta più, disse la signora Veronica con accento dispettoso: Voi non fareste così, Tina; ne sono sicura. Ma che volete da me? Niente. E le volse le spalle tornando alla tavola per sparecchiare.

Questi brani di discorsi sconnessi, queste opinioni avventate, mi tornavano in mente orlati a nero come tanti documenti funebri, comprovanti la morte di Fulvia. Ed intanto andavo come un matto per Milano.

Più dei galli e più dei tori, mi divertirono i deputati delle Cortes. M'era riuscito di ottenere un posticino nella tribuna dei giornalisti, e mi ci andavo a piantare ogni giorno, e ci stavo fino alla fine con un piacere infinito. Il Parlamento spagnuolo ha un aspetto più giovanile del nostro; non perchè i deputati sian più giovani; ma perchè son più attillati e più lindi. L

Che bella mattina! è di buon augurio dissi per dir qualche cosa. Ho dovuto dare a intendere a mia madre che andavo a Chiasso per l'inaugurazione della ferrovia. Quella benedetta donna è sempre in sospetto quando esco di buon'ora e quando mi sente tramestare nella camera. Sono entrato a salutarla e mi ha sgridato, perchè non ho messo il panciotto bianco sotto la cravatta nera. Povera vecchia!

Non te scordar della promessa. PASQUELLA. tu di portar la corona. FLAMMINIO, CRIVELLO suo servo e SCATIZZA servo di Virginio. FLAMMINIO. Tu non sei ito a veder se tu vedi Fabio; ed egli non viene. Non so che mi dire di questa sua tardanza. CRIVELLO. Io andavo; e voi mi richiamaste indietro. Che colpa è la mia?

Andavo adagio; era così delizioso il tocco, il profumo, il tepore della cara persona! La pregai con passione di dirmi quello che prima non aveva osato. Violet mi raccontò poi che in quel momento i miei occhi scintillarono. Non posso diss'ella. Non oso ancora. Credo che non oserò mai. Forse potrei scrivere. Devo aver paura dissi di questo segreto? Mi toglier

Vi ripeto: io voglio bene a Diana, secondo si può voler bene ad una giovinetta come lei.... Però andavo sempre indugiando il mio matrimonio.... Giovinetta.... Ma Diana potrebbe esser madre.... Vedete che essa ha gi

In un momento ch'ella aveva posato il suo fascicolo chiuso sulla tavola, e vi teneva sopra la bella mano, io posai sovr'essa la mia, timidamente. Ma a quel contatto il battito del mio cuore perdette ogni misura, chinai il volto su quella mano, e vi impressi un bacio. E tutti e due eravamo ammutoliti. Giammai avevo provato una simile dolcezza. Le andavo ripetendo senza posa: Mi amate, Fulvia?