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Intanto però aumentavano le esigenze della vita, poichè il benefattore, tranne qualche soccorso irregolare, non pensava che alla scuola. Non pagavo nessuna tassa, perchè raggiungevo sempre il primo posto; e le ripetizioni, benchè mi costassero enorme fatica, dovendo tutto il giorno attendere alla scuola, cominciavano a fruttarmi qualche cosa di più.

È uso fare la domanda mediante un'apposita commissione che si reca in Egitto e riporta con gran sfarzo la sacra persona domandata, che deve essere un nero. La tassa e le spese per questa funzione sommano a 25,000 talleri.

Pensava: «Di che mai espedienti si serve il cielo misericordioso (perchè ora tornava a credere nel cielo e nella sua misericordia) per avvicinare due cuori che si vogliono amare! Chi potrebbe far credere all'agente delle imposte che egli, minacciando una tassa che forse non riscoter

Vuol dire, caro signore, che i mercanti han dato licenza a tutti i loro lavoranti, e ieri sbarrarono le botteghe. Da che Milano è Milano non s'è mai veduta una cosa simile. Ma questa volta i mercanti fecero davvero orecchio da mercante, e il signor governatore, che dopo aver fatti domandare gli abati dei Paratici, impose loro una tassa di cinquantamila ducati da pagarsi tosto agli Svizzeri che han messo in campo certe loro pretese, questa volta non trovò la solita paura, e i nostri operai trovarono il coraggio nella disperazione. E tutt'oggi intanto che la citt

E perciò ogni prencipe ed ogni republica vorrá restare nell'onorata sua magnificenza, per non cadere in quella giusta censura, cosí santamente in tal proposito dal detto Cassiodoro descritta nel preallegato capitolo: Omnis quidem utilitas publica, ecc., la quale è questa: «Quidnam erit tutum, si in nostra peccetur effigie?». E similmente tutte le monete, cosí d'oro come d'argento, finora fatte, che tassate saranno con l'ordine nel capitolo XLI dimostrato, accettate saranno indifferentemente da tutte le nazioni: imperoché si piglieranno e si spenderanno solamente per i valori dati loro per la rata del puro e del fino, che in esse ed in ciascuna di loro si troverá essere, secondo la tassa reale ed universale giá detta; la qual potrá esser fatta sotto una regola istessa in tutti i luoghi e paesi, ed in qualunque castello, giurisdizione, cittade e regno.

E, per mostrare apertamente e con maggior chiarezza l'ordine che tener si dovrebbe nel fare l'universal tassa ad ogni e qualunque sorte di monete, ho descritto la seguente tavola, che sará per essempio in tutti i luoghi per poter tutto ciò fare.

Quando mai il povero Baldassare aveva detto qualche cosa di somigliante? non cattivo nel fondo, lo spirito del pover'uomo non sapeva elevarsi più alto del suo magazzino. Per Manardi la minaccia d'una tassa sulle raffinerie era una questione più interessante d'ogni purificazione dell'essere. Su questi argomenti si fanno i quattrini e basta!

E perciò le monete cosí tassate non resterebbono ferme sotto simil tassa: percioché o che sarebbono in altri luoghi trasportate; overo che sarebbono altrove rifatte e poi riportate a spendere con qualche vantaggi, sotto titoli o nominazioni d'altri valori, nei luoghi ove fossero state cosí tassate; overo che sarebbono nascoste, finché venisse il tempo di poterle di nuovo spendere sotto i loro primi dati valori, e forse anco per maggiori.

Si potrá anco tolerare questa tassa di soldi 2 e denari 6 per grano negli scudi, che fossero piú leggieri o piú grevi di quelli da 113-1/7 o da 99 overo da 132 alla libra, cioè sino alla somma di grani 12; conciosiaché grani 12 sono solamente grani undeci di pur'oro, e ciò è cosa di poco momento per farvi altra tassa, quanto sia dalli detti 12 grani in giú.

Accioché tutte le monete sinora fatte, cosí d'oro come d'argento, s'abbiano a spendere per l'avenire per li suoi giusti dati valori, sará necessario dar loro una ordinata correzione o tassa, qual si fará in questo modo, cioè: che, conosciuta dalli contisti, con i loro debiti mezi, la quantitá in peso del puro e del fino che nelle monete esser si trova, valutare ciascuna sorte di esse alla rata, cioè quelle di oro a ragion di lire 72 d'imperiali l'oncia, e quelle d'argento a ragion di lire 6 l'oncia, avendo solamente riguardo al puro ed al fino che in esse ed in ciascuna di loro essere si trova, e nel modo che in questo Discorso, al capitolo XLI ed al capitolo XLVI, in quella parte ch'appartiene a detti contisti, si contiene; con far fare tariffe in stampa che siano d'un medesimo tenore, cioè in quanto alla tassa delli danari, come cosí veramente per cagione dell'ordine esser dovranno.