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Aggiornato: 23 maggio 2025
Più ancora compiangeva il perduto figliuolo: così è dolce cosa a tutti il vedersi crescere intorno un bambolo, col quale ritessere il cammino della vita: così all'ambizioso è caro il poter erigere su quello la speranza e i disegni dell'avvenire! Nè poteva Ramengo ripiegare con un nuovo matrimonio, poichè da una parte la vulgare opinione aggiungeva non so che obbrobrio alle seconde nozze e a chi le contraeva; i feudatarj ne esigevano una tassa a profitto delle loro stalle: obbrobrio che, a chi pretendesse trovar ragioni delle popolari ubbie, parr
TRIPERUNO. Dogliomi essere uomo di turba e vulgare; ma, la dolcezza di vostre muse ovunque mi volgo sentendo, non men di ferro a la tenace calamita son io da quella tirato. Nulla di manco, se da me voi sète del vostro singular concento impedito, parendovi, ora mi parto e solo vi lascio. LIMERNO. Solo non è chi ama, anzi de' pensieri ne la moltitudine sommerso!
Non è latina: però che, dovendosi recitare ad infiniti, che tutti dotti non sono, lo autore, che piacervi sommamente cerca, ha voluto farla vulgare; a fine che, da ognuno intesa, parimenti a ciascuno diletti.
S'io non l'avessi veduta gridava Ugo: non l'avrei conosciuta, non sarei fuggito per lei! E chi è lei? S'io non l'avessi conosciuta? Cavaliero che combatte senza pensiero di dama è vulgare mercenario! Se io non l'avessi amata? Ma se era destino, se è destino ch'ella riaccenda la vendetta! E la vendetta sar
Ricordati che il sorriso è raggio d'alba nel crepuscolo della meditazione, che il riso è lume vulgare in una lucerna di terra; l'alba è foriera del giorno sempre: la vile lucerna un dì o l'altro si spezza. La musica è l'arte gentile, la primigenia figlia del cuore umano, nata col primo amore, col primo dolore. La speranza fu data al cuore dell'uomo, come ai giardini il fiore.
era rimaso a geniali colloquî con le signore di casa. Il giovine guerriero raccontava con ardente linguaggio le meraviglie dei Mille a una fanciulla di ventun'anni che ascoltavalo con crescente attenzione. Cognata del signor X... e orfana, visse insieme alla sorella nel severo raccoglimento d'una famiglia perseguitata dal Borbone, il quale interdisse per dodici anni al signor X... l'uscita dalla provincia del Molise. Chiusa in sè stessa, nelle letture assidue, nei lavori femminili e nelle cure casalinghe ella contrasse abitudini riserbate e contemplative. Non vide mai Napoli, centro del gran mondo e del bel mondo. In villa, l'autunno, dalla vetta del monte con avido occhio cercava quel mondo fra i vaporosi termini dell'orizzonte, schiva delle assegnate e borghigiane consuetudini di Campobasso, schiva della pedestre e vulgare gioventù concittadina. Ella perseguiva con pensiero costante un ideale che in quella valle rimota e solitaria giammai non avvicinò. Sortiti dalla natura alti e fieri sensi, nudrita d'odio contro la tirannide che perennemente stillavano le labbra del cognato, sospirava i terribili mattini della riscossa e della vendetta nazionale, e idoleggiava ne' suoi sogni un uomo, il quale con gli studî, con la coraggiosa propaganda avesseli affrettati, e con valorosa mano avesse aggiunta una foglia alla corona della vittoria. Nel nobile cuore di un tal uomo, Silvia immaginava di versare il guardato tesoro di forti e tenerissimi affetti. Non era una bellezza incontestabile, e per avventura il piglio energico offendeva le delicate linee della grazia, se pure la sua spontaneit
In mezzo a coloro però che furon cortesi di tante belle parole a Fossano, trovavasi anche quello spavaldo d'Attilio Gritti, che in vece di parlare gli volse due occhi torvi e beffardi. In quell'anima rozza e vulgare, avvolta in quel corpo di patrizio; poteva allignar mai simpatia per chi, oltre al decoro dell'avvenenza, andava adorno di mille altri pregi?
Voi sarete oggi spettatori d'una nova commedia intitulata Calandria: in prosa, non in versi; moderna, non antiqua; vulgare, non latina. Calandria detta è da Calandro el quale voi troverrete sí sciocco che forse difficil vi fia di credere che Natura omo sí sciocco creasse giá mai.
Vulgare fuga fu cotesta, che invano s'industria la contessa Spaur di rendere poetica: bimbi, cameriere, preti, carabinieri, che reggevano il sacco, e nondimanco paura; tutto questo burlevole: pieno però di amarezza vedere cotesto mal Prete recitare il breviario col padre Liebl, e supplicare Dio per la salute degli uomini, che tornato in fiore egli dannò alle galere, agli esilii, qualcheduno alla morte.
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