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Ma, se Giuliano non offendeva la tolleranza religiosa, con la sua legge, come veniva da lui interpretata, può dirsi che non offendesse la libert

Il duca di Casalbara, sdraiato sul canapè, con Nora accanto, stretta al suo braccio, subiva quella voce lenta, insinuante, come un ronzìo misterioso, senza avere la lena di rispondere, di muoversi.... Attraverso alla seta morbida, sentiva il calore, lo forme del corpo di Nora; ne sentiva il profumo vago dei capelli, e ne sentiva l'odore... quell'odore acuto di ragazza bionda. Sarebbe stato , senza muoversi, tutta la vita. Soltanto la macchia di vino sulla camicia bianca dello zio Matteo, lo offendeva colla sua volgarit

Avrebbe pensato, avrebbe meditato; si sarebbero trovati insieme più tardi per parlarne ancora; ma intanto provava un senso di sollievo ad essere solo, a non udire più la sghignazzata plebea, oscena, che offendeva l'immagine purissima della fanciulla bionda; la fanciulla che arrossiva tremante, cogli occhi pieni di lacrime, quando lui la baciava appena sui capelli, e che si ribellava fiera e sdegnosa, offesa nella sua delicatezza e nel suo amore, quando le regalava un vezzo di perle.

A questo punto della lettera, Lucia alzò le spalle. Che ritegno poteva mai frapporre lei?... Aveva ella diritto di fare osservazioni a suo padre?... Poteva forse intromettersi in cose tanto delicate, senza parere presuntuosa, ardita, magari spinta da sordide intenzioni d'interesse?... Si sentì scottare la faccia a questa idea, che la offendeva nella sua delicatezza. No, non poteva; no, non voleva; sopra tutto, non voleva. E poi sua zia per certo esagerava. Possibile che suo padre fosse acciecato a quel punto?... Lui che aveva fatto la sua fortuna a forza di onesta accortezza, di economia, di ordine?... Possibile che la passione, per quanta forte, gli facesse dimenticare i suoi doveri verso di lei, l'unica figliola, e verso la societ

A una certa mossa l'alfier nero perdette terreno, la torre bianca colla sua marcia potente e diritta lo offendeva e ad ogni passo minacciava di coglierlo.

L'altro giorno vi dissi quanti dubbi hanno distrutto la mia pace dal momento in cui la sorte ci divise. I miei dubbi eran fondati. A chi non sa amare è ben facile l'oblìo! Di smorta ch'ella era, Loreta a questo punto s'imporporò in viso, sotto un impeto violento d'indignazione. Il linguaggio scettico ed aspro di quell'uomo la offendeva nella parte più sensibile dell'anima.

Ma la Duchessa dovette accorgersi, studiando la fisonomia inflessibile di Drollino, che neppure quella splendida suggestione, valeva a farlo recedere dal suo proposito. Non insistette. Quell'ostinazione invincibile la offendeva. Allora, disse con subita alterigia, quand'è così, va pure. Ma un momento dopo, sentì una lagrima spuntarle sul ciglio. Ella voleva bene ai suoi; a quelli di casa sua.

La posizione dei bianchi offendeva tutto e difendeva tutto; era formidabile in ciò che circoscriveva l'inimico ad un ristrettissimo campo d'azione e, per così dire, lo soffocava. Immaginatevi una parete animata che s'avanzi e pensate che i neri erano schiacciati fra la sponda della scacchiera e questa parete, poderosa, incrollabile.

era rimaso a geniali colloquî con le signore di casa. Il giovine guerriero raccontava con ardente linguaggio le meraviglie dei Mille a una fanciulla di ventun'anni che ascoltavalo con crescente attenzione. Cognata del signor X... e orfana, visse insieme alla sorella nel severo raccoglimento d'una famiglia perseguitata dal Borbone, il quale interdisse per dodici anni al signor X... l'uscita dalla provincia del Molise. Chiusa in stessa, nelle letture assidue, nei lavori femminili e nelle cure casalinghe ella contrasse abitudini riserbate e contemplative. Non vide mai Napoli, centro del gran mondo e del bel mondo. In villa, l'autunno, dalla vetta del monte con avido occhio cercava quel mondo fra i vaporosi termini dell'orizzonte, schiva delle assegnate e borghigiane consuetudini di Campobasso, schiva della pedestre e vulgare gioventù concittadina. Ella perseguiva con pensiero costante un ideale che in quella valle rimota e solitaria giammai non avvicinò. Sortiti dalla natura alti e fieri sensi, nudrita d'odio contro la tirannide che perennemente stillavano le labbra del cognato, sospirava i terribili mattini della riscossa e della vendetta nazionale, e idoleggiava ne' suoi sogni un uomo, il quale con gli studî, con la coraggiosa propaganda avesseli affrettati, e con valorosa mano avesse aggiunta una foglia alla corona della vittoria. Nel nobile cuore di un tal uomo, Silvia immaginava di versare il guardato tesoro di forti e tenerissimi affetti. Non era una bellezza incontestabile, e per avventura il piglio energico offendeva le delicate linee della grazia, se pure la sua spontaneit

Ma per quanto il sentimento dell'onore si fosse attutito nel cuore del Vharè, tuttavia la parte di procolo, di marito della prima donna, o press'a poco, offendeva troppo vivamente la delicatezza del gentiluomo. Non c'era dubbio; la sua carriera finiva molto male! Ma d'altra parte, che cosa poteva fare? Necessit