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Aggiornato: 24 giugno 2025


Or mentre in lieti crocchi ciascuno a piacere si tratteneva, Selvaggia aveva preso a favellare con le giovani cugine, e pareva che molto si rallegrasse. Ma chi però le avesse letto nel cuore, vi avrebbe scorto non altro che uno sforzo di compiacenza; e a un tempo uno sgomento, una pena, che rivelava talora col guardo inquieto come di chi cerca ansiosamente qualcuno. Eppure in quell’istante quel suo desiderio lo divideva con molte di quelle dame! Omai si sapeva il ritorno inatteso di messer Cino. Chi avrebbe mai pensato ch’ei non fosse dei primi alla festa! Perchè, come dicemmo, non era ignoto l’affetto scambievole fra Selvaggia e il gentile poeta. E se egli è vero che la lunga assenza d’amata persona ne cresce la brama, può argomentarsi se ella bramasse di rivederlo! Egli, il suo Cino, toccava appena sei lustri. Alto della persona, il volto lungo ed espressivo, occhio, vivido, perspicace; preveniente di modi e parlatore leggiadro; egli di nobil casata, che ebbe fra gli avi un console della repubblica, potest

I cavalli erano affaticati e spumanti, ma Andrea, impaziente, li stimolava di continuo; e quando gli apparve la villa, alta sulla roccia, e tutta bianca nel barbaglio vivido del sole; e quando, infine, rivide il picco della quercia che sporgeva cupo, simile a un gigante imbronciato, fra l'allegra nitidezza delle onde crespe, il cuore gli battè forte forte, esultando, come s'egli ritornasse allora, in mezzo agli affetti suoi, dopo un viaggio lontano e increscioso.

«Io sogno un amore vivido e trionfale e risplendente; un amore fatto di sangue e di sole e di rose di tutte le cose calde e scarlatte che sono nel mondo!... Un portentoso e magnifico amore che non duri, che sfolgori e abbruci. «~Che non duri!~ E che perciò? E' forse meno amore per il fatto che deve morire? Sarebbe come dire che le vere rose sono quelle di carta, perchè non appassiscono.

Ama i cimiteri. Se la fede che hai nel cuore è fioca come il lumicino a notte acceso sulla tomba, deh! prendine cura, alimentala, soccorrila coll'amore. Che direbbe l'angiolo bianco custode nel piissimo luogo, se, passando innanzi la croce, nemmeno potesse leggerne il nome? Il lume che hai nel cuore sia vivido, così vivido sar

Ma le unghie se le lavò, se le strofinò, se le spazzolò invano. Rimanevano d'un colore vermiglio vivido e aggressivo. E Nancy si sentiva diventar di fuoco ogni volta che le guardava. Allora decise di mettersi i guanti e il cappello. E così fece. Poi sedette nel salotto ad aspettare. Aspettò quindici minuti. Poi qualcuno bussò alla porta.

E immediatamente un ricordo lo colpì. Questo innamoramento così improvviso e completo, questo vivido abbandono dello spirito, e questo ardore dei sensi, egli l'avea provato un'altra volta. Aveva venti anni allora, e una giovinezza appena sfiorata da certi amoretti fugaci, da certi capricci molto intensi, ma molto brevi. Una bellissima donna gli era apparsa, allora: ma quasi vicina ai quarant'anni, espertissima della vita e delle sue passioni, ella aveva guardato con indulgenza, niente altro, il trasporto amoroso di Paolo Herz. In verit

Le sette!! E aveva dimenticato le unghie! Per venti minuti dipinse le sue unghie colla vernice liquida che era di un rosa vivido: era molto appiccicaticcia, e una volta messa, non si poteva più levar via. Pareva avesse immerso la punta delle dita nel sangue. Le sette e mezzo! Bisognava mandare il biglietto. Suonò il campanello e apparve un cameriere. Era il cameriere che le aveva servito il thè.

L'istesso fenomeno del mondo fisico, fra me e voi, si è sempre riprodotto nel mondo morale. Vi ho ammirata sempre, lo sapete, perchè il vostro carattere ha qualche cosa di assolutamente personale, perchè sotto il vivido sfavillare dello spirito, ho ritrovato un senso equo della vita, perchè a traverso gli erramenti naturali del cuore, il vostro onore mi è parso buono e perchè in mezzo a tutte le inevitabili influenze di corruzione, avete tanta ingenuit

Accusa il fischio spaventevol la macchina che arriva, che brace e fumo vomita. Passan sui piani, ove la candida neve dimora, le calde macchie del sangue, che dall'orbite i fanali biechi nell'ombra versano. Passa ed il lento sonno e la tiepida dolcezza rompe dei baci, o tenera sposa, che voli al sospirato amplesso, un bianco lume vivido,

Certo il mare, il mare turchino che alla spiaggia aveva il fruscio della seta, non aveva tremolato mai così vago, il sereno aveva brillato mai così vivido, l'aria aveva mai, così limpida, rivelati in tutta la loro smagliante freschezza i colori e le forme delle cose. Per tutto la vita, la gioia della vita si appalesava, zampillando diffusa, intensa, vittoriosa.

Parola Del Giorno

dell’esule

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