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Aggiornato: 14 giugno 2025
Era un buon vecchietto che parlava volentieri del tempo passato, e raccontava le storie del quarant'otto, avendo preso parte in quella rivoluzione, e dimenticando il presente in quei ricordi. Maria, stimando utile per i ragazzi la conversazione di quel buon vecchio, lo invitò a casa sua, e gli chiese intanto notizie degli altri villeggianti.
E domani? chiesi io. Domani, posdomani, pel corso di quindici giorni, i due conjugi potranno fruire delle due ore di talamo che il codice e la pratica consentono. Economizziamo il piacere! gridò il vecchietto, alzando il bicchiere spumeggiante di sciampagna è una prudente misura.
Affliggere la povera Bice! intervenne il vecchietto tutto rasato, con una voce così sottile che si sarebbe creduta di una ragazza. Sei fuori di tono, Giorgi: la vita ha più corde del tuo pianoforte. Dimentichi dunque, mio grande maestro, che il tempo è tutto, nella musica come nella natura? Lamberto ha ventisei anni, ecco perchè ha ragione.
Come sorrideva il vecchietto in tutta la durata dei sospiri del settecento, agli scherzi dei violini, rievocanti tutto un passato dolce, sparso di polvere d'iris e odoroso di buon cioccolatte. Cari amici, in questo vicoletto al Rione si sogna; e che buon sole, che buona musica, amici miei! E vi tornai. Ancora il professore Otto Richter non mi aveva tutto narrato di sè.
Inutile scrivere al professore dissi al vecchietto che mi aveva portata la lettera fra mezz'ora sarò da lui. Sulla soglia, uscendo, il vecchietto si voltò per raccomandarmi: Sa, signore: il paracqua! Il tempo minaccia. Si preparava, difatti, una brutta giornata: cielo grigio, aria umida e fredda. Qualche goccia di pioggia mi colpì sulla faccia appena misi piede fuori di casa.
Si parlava con molto elogio del Sindaco Bellinzaghi. Un vecchietto, che aveva l'aria di un maestro di scuola o di un bidello, diceva: «è giusto che ad uomini di tal fatta il governo renda giustizia ed onore. Credo bene che a quest'ora l'illustre Sindaco sar
Il modesto caffettiere un bel giorno divenne proprietario di un largo tratto di terreni, sui quali era da gran tempo l'occhio cupido di molti fra i più ricchi possidenti del circondario. Il vecchietto peraltro non insuperbì, nè smise, per la mutata posizione, le sue abitudini di rigorosa economia e di assiduo lavoro. "Bisogna pensare era una delle sue massime favorite a quelli che ci toccher
Mentre discorreva, io non ristavo dal guardarlo e provavo del suo aspetto una maraviglia, un disinganno che mi sconvolgevano la mente. In luogo dell’uomo che non sovvenendomene avevo immaginato, nobile e vigoroso, capace e degno di accendere tanto fuoco negli occhi della contessa, mi stava dinnanzi un vecchietto infermiccio e volgare, mostrante negli atti e nelle parole una timidit
Cardello, presa la latta, stava per uscire quando s'incontrò col dottore. Va male? gli domandò sotto voce. Il dottore scosse la testa ed entrò. Alla vista del vecchietto basso, tutto canuto, che portava in mano una boccetta con la medicina, don Carmelo si fece avanti ossequioso. Questa sciocca si dispera! È vero che non è niente, signor dottore? Glielo assicuri lei. Me, non mi crede.
Prima di sera andai a vedere il luogo dove nacque il Cid; se non ci avessi pensato io stesso, me lo avrebbero rammentato i ciceroni, chè per tutto dove passavo mi mormoravano all'orecchio: Resti del Cid; casa del Cid; monumento del Cid. Un vecchietto maestosamente avvolto nella sua cappa, mi disse con aria di protezione: "Venga Usted conmigo," e mi fece salire su per una collina posta a cavaliere della citt
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