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E quelli fùr giorni di gioja Al paragon di questo!... Allora i canti Giocondamente mi nascean nel cranio. Ed io, recando un ideai tesoro Di pöesia, indifferente o lieto Passavo in mezzo alle sventure mie! Oh! Maledetta la tua testa bionda, O crëatura, che hai forma di donna!

Tutte le domeniche prendevo il mio posto nel banco di famiglia con Orsola e con Alessio ed era un'ora ben soave quella che passavo così, tranquilla, nella dolce religiosit

Un giorno che passavo da Varallo, mi prese ad un tratto un ardentissimo piacere di rivedere quei luoghi, di ricercarvi un po' di quella gioventù che mi è fuggita tanto presto. Illusione da cui io mi lascio spesso sedurre, triste illusione, che senza darmi la gioia passata mi fa sempre sentire più grave il tedio presente.

Tutti i giorni passavo un'ora o due al cimitero e pensavo alla vita, a una fanciulla, ai bimbi, alle sue toilette, ai suoi nonnulla, alle sue scarpine, ai suoi guanti, alle sue moine, fra le croci e le foglie secche col sole pallido e le stradette umide io vivevo! O speranze! o memorie! Io lavoro: studio il tedesco. Mi avvinghio sempre più al passato. Dove l'avvenire?

Aspetta, diss'io, fermandola innanzi al negozio d'un libraio. Mentre passavo, m'era parso di veder sulla copertina d'un elegante volume, un nome che in quel posto era stranissimo. Gian Luigi Sideri, lessi. Il lastrico dell'inferno, romanzo! Come è possibile? È un tuo amico? domandò Lidia. Ma senza dubbio, un mio caro amico. È inesplicabile questo risveglio....

In fondo, alcune piante di bambù si allungavano nella nostalgia dell'azzurro. Io le guardai con un affetto fraterno. Passavo lunghe ore alla finestra a dipingere, ed ero così assorto nel mio lavoro che non mi accorsi che di fronte a me, a venti metri di distanza, una figura di giovinetta passava, ripassava, era intenta a fissarmi. La guardai anch'io.

Il romanzo della mia vita incomincia quando io avea diciott'anni, e passavo gran parte del giorno al balcone, in casa di mio zio canonico. Allora la contessa Savina di Brisnago aveva sedici anni, e ricamava, seduta presso al balcone dirimpetto del mio.

Molti di coloro coi quali passavo la serata, solevano andar a casa alle dieci a lavorare, e tornare al club alle undici e mezzo per rimanerci fino a un'ora dopo mezzanotte; e quando avevano detto: debbo andare, non c'era caso che cangiassero risoluzione. Finivan di scoccare le dieci, erano gi

Spesso ella si lamentava d'un dolore pulsatile alle tempie, che non le dava tregua. Io le passavo lungo le tempie l'estremit

Prima di sera andai a vedere il luogo dove nacque il Cid; se non ci avessi pensato io stesso, me lo avrebbero rammentato i ciceroni, chè per tutto dove passavo mi mormoravano all'orecchio: Resti del Cid; casa del Cid; monumento del Cid. Un vecchietto maestosamente avvolto nella sua cappa, mi disse con aria di protezione: "Venga Usted conmigo," e mi fece salire su per una collina posta a cavaliere della citt