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IV. Peccano pure mortalmente i conjugi se, nell'atto carnale del matrimonio hanno desiderii di adulterio, vale a dire se si fingono dinnanzi alla mente un'altra persona e voluttuosamente si dilettano immaginandosi di avere invece commercio carnale con lei.

Così, il parlare gravemente osceno, come il nominare le parti vergognose dell'altro sesso, il parlare dell'accoppiamento carnale e dei modi di questo accoppiamento, ancorchè si parli senza piacere voluttuoso, ma per leggerezza affine di eccitare il riso, è reputato peccato mortale, perchè tale linguaggio eccita, di sua natura, movimenti libidinosi, specialmente nelle persone (sia che parlino o che ascoltino) le quali non sono conjugate e sono ancor giovani: e ciò dice pure S. Paolo, I ai Corint., 15, 33: «I cattivi discorsi corrompono i buoni costumiIo dissi, persone specialmente non conjugate, per la ragione che certamente i conjugi non si commoverebbero tanto facilmente essendo essi gi

Se, durante il tempo concesso per l'esperimento, avviene che per un notevole intervallo di spazio i conjugi non possano compiere atti venerei, sia in causa di lunga infermit

I confessori quindi si astengono cautamente e specialmente i più giovani da interrogazioni indiscrete e che recano grave molestia ai conjugi: operino e parlino con molta prudenza, senza però ledere mai la verit

Coloro che amano di godere sempre una buona salute e quei conjugi che desiderano avere una bella e maschia prole devono procurarsi e leggere attentamente l'Hygiène du Mariage, perchè per la salute dei frutti e per quella degli stessi procreatori non è indifferente di librarsi ai piaceri voluttuosi di amore in tutti i luoghi, tempi e circostanze. Noi accenneremo le norme elementari.

«Lo scrivente vescovo di Mans, prevedendo i gravi mali che da ciò possono scaturire, e turbato dalle incertezze, sollecito interpella Vostra Beatitudine sulle seguenti questioni: «1.° I conjugi, che usano del matrimonio in modo da impedire la fecondazione, commettono un atto per stesso mortalmente cattivo?

II. Il palparsi fra conjugi è peccato mortale quando ne risulti un prossimo pericolo di polluzione, imperocchè la polluzione non è lecita ai conjugati ai liberi, e non si può ammettere scusa alcuna ad esporsi volontariamente al pericolo di essa.

Dai matrimonii non nascevano allora, generalmente, più figli di quello che oggi ne nascano: i conjugi non erano allora più casti d'adesso, eppure non mancavano essi al precetto della annuale Confessione e della Comunione pasquale.

V. Peccano mortalmente i conjugi se chiedono o rendono l'accoppiamento carnale, quando v'abbia grave pericolo di aborto, abbenchè il feto non sia ancora animato, oppure quando ne derivi notevole nocumento alla salute della prole. Ciò risulta evidente da quanto abbiamo gi

E' da notarsi innanzi tutto che qui non si tratta dei baci, dei toccamenti, ecc., ecc., fra conjugi, ma soltanto fra persone libere: dei conjugi parleremo altrove. § I. Dei baci. I. I baci in parti oneste, come sulla mano o sulla guancia non sono, per indole loro, cose cattive, ancorchè fra persone di diverso sesso. Questa è la costante opinione degli uomini, comprovata dalla pratica universale.