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Aggiornato: 14 giugno 2025
Io pensavo al mio vecchio amico Richter, al mio povero vecchietto musicomane. E quando è morto? Psst! fece Weber Chieggo scusa, signor. Dopo. Cominciava la musica. Si levò in piedi, si scappellò e si mise ad ascoltare con religiosa attenzione.
Cardello esitava. Quel vecchietto col collare e la papalina non voleva farsi beffa di lui? Sono il sagrestano, soggiunse colui, vedendosi guardato con tanto d'occhi. Spicciati, vieni. Il Decano era seduto su un seggiolone con piano e spalliera di cuoio, vicino alla grata che aveva una piccola ruota in un angolo.
Oh! esclamò lui, come spaventato lasciate stare, bella mia. Addio, addio... buona giornata.... Erano uscite. Il vecchietto rimase impiedi presso la porta. Ascoltava il rumore delle ciabatte della vedova su per la scala, la vocetta della bambina che interrogava. Mazzia si ricollocò di faccia a lui e gli mise innanzi le carte. Piano disse il vecchietto non c'è fretta.... Vi fu un silenzio.
Arrivò in quel momento una vettura; dentro vi si abbandonava un giovanotto, che aveva buttato un braccio al collo della guardia la quale lo sorreggeva, guardandolo. Un sottil filo di sangue gli scendeva sulla camicia bianca, dal collo. La vettura entrò nel cortile con dietro una folla di gente curiosa. Il vecchietto, anche lui si accostò, inorridendo.
Era Lisa. I due giovani non contavan più l'ore! Chi di voi l'ha contate nei colloqui d'amore? Ma le contava il vecchio dal suo secondo piano. "Come ti voglio bene!" mormorava Graziano Alla bionda fanciulla. Ella diceva: "Anch'io!" Ed egli soggiungeva: "Domattina, amor mio, "Voglio farmi coraggio! Vo' chiederti in isposa "A tuo padre!..." Il vecchietto ascoltava ogni cosa, E rideva in cuor suo.
Quel buon vecchietto vagheggiava un'idea ch'era ad un tempo il sogno della sua vita e l'orgoglio della sua carica: ottenere, per una stagione d'opera, la diva Soleil al teatro di Borghignano. Per questo motivo faceva la corte al Vharè, e sentiva per lui un misto di invidia e d'ammirazione.
Or nel mille ottocento e cinquanta, a Mercallo, Nell'unica taverna all'insegna del Gallo, Abitava un vecchietto con una figlia, bionda, Bella, diciassett'anni, ben tornita e gioconda. Gli affari prosperavano che da parecchie annate, I villani contavano men meschine derrate; E perciò nelle botti non dormigliava il vino. La fanciulla avea nome Lisa; il padre Martino. Stando al mondo s'impara.
Detti. 1.° PITTORE, un vecchietto, capelli lunghi, aspetto di artista romantico; entra dal fondo non visto. 1.° PITTORE, parlando quasi sillabato. Perdono. L'ombrello della signora. Eh!? Si volta stupita. TOMMY id. id. Il pittore! Nennele scoppia in una risata e così pure Tommy e Massimo. Perdono. Ho sbagliato forse? Domando l'ombrello della signora. NENNELE sempre ridendo.
Giunto a un centinaio di passi oltre il teatro Fossati, entrò in una bottega di parrucchiere che oggi non c'è più e ad un figuro di vecchietto che stava l
Il brigadiere era salito in sala di medicatura per raccogliere la deposizione di Serafina. Diceva il vecchietto al guardaporta: La vedete così, ora, perchè lei è nata con la mala sorte, come me. Due anni fa avreste dovuto vederla! Era un fiore. Tutti si voltavano per la via. Allora come v'ho detto, io lavorava da quel sarto alla Giudecca.
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