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Tutte le volte che, parlando del Piemontese o ragionandone da , gli accadeva di chiamarlo suo secondo padre, Cardello si metteva a ridere, pensando: Quanti secondi padri ho io avuti! Prima l'Orso peloso, poi il signor Decano; ora questo! E soggiungeva: Non ne voglio altri!

Dopo due anni di questa vita, Cardello aveva giornate e settimane di cattivo umore, nelle quali sbrigava alla lesta le faccende di casa, e non si curava che il signor Decano lo rimproverasse: Ah, don Calogero! Don Calogero! Così non va bene! Tutta questa polvere qui!... E i vestiti spazzolati alla diavola! E le scarpe lustrate alla peggio! E l'arrosto bruciato! E il pesce fritto malissimo!

Cardello esitava. Quel vecchietto col collare e la papalina non voleva farsi beffa di lui? Sono il sagrestano, soggiunse colui, vedendosi guardato con tanto d'occhi. Spicciati, vieni. Il Decano era seduto su un seggiolone con piano e spalliera di cuoio, vicino alla grata che aveva una piccola ruota in un angolo.

Il Decano aveva avuto la buona idea d'insegnargli a leggere e a scrivere, meglio che non avesse fatto don Carmelo, che lo aveva abbandonato quando cominciava a compitare, e d'insegnargli inoltre le quattro regole dell'aritmetica. Cardello aveva appreso con facilit

Sainte-Beuve ci apprende che non si trovava nulla a dire nel vedere Madama di Saumery istallata presso il maresciallo di Duras e dirigendo la casa di lui invece della moglie, relegata in campagna. Tutti ricevevano questa coppia illegale come una legittima, ed il signor di Duras era il decano dei marescialli, e non si chiamava Madama di Saumery altrimenti che la Contestabile.

O paglia o fieno, Pur che il ventre sia pieno Diteglielo anche voi: "Bestione!" Eccellenza, : Bestione! E la pancetta del signor Decano sobbalzava allegramente per la larga risata che quel "Bestione!" provocava.

Il Decano squadrò Cardello da capo a piedi. È il ragazzo del burattinaio che ha ammazzato la moglie. Si trova disoccupato. Può provarlo una settimana, un mese. Mi hanno assicurato che è un buon ragazzo, svelto, intelligente; quel che ci vuole per vossignoria. E arriva proprio in tempo. Che cosa sai fare? domandò il Decano con voce incoraggiante. Il burattinaio, rispose Cardello.

Il signor Decano preparava nella stanza da studio le prediche e i sermoni da fare tutte le domeniche alle monache di Santa Chiara; e lui, nell'anticamera, per ingannare l'ozio, si metteva a ripetere sottovoce le parti di Peppe-Nappa, di Tartaglia, di Pulcinella, di Colombina, facendo da burattino, gesticolando, sgambettando, dimenticando talvolta che il padrone poteva udirlo, e sgridarlo se lo sorprendeva in quel giuoco.

Che ne dici? riprese il Decano: Puoi entrare in servizio fin da questo momento. Il mio vecchio servo è morto ieri l'altro. È stato con me diciotto anni. Se mi vuole... balbettò Cardello. Ma bisogner

Sissignore; tante once di questo, tante di quello, tante di quell'altro... con le bilance sul tavolino per pesare esattamente ogni cosa; e appena il nuovo piatto veniva portato in tavola, il signor Decano affrettatosi ad assaggiarlo, esclamava sempre: Ci siamo!