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Aggiornato: 4 maggio 2025


A sinistra si estende un'ampia costiera nuda, tagliata dalla linea bianca dello stradale, rotta da borratelli e da frane; di fronte e a destra la valle; e dopo questa s'alzano colline e colline, le une dietro le altre, sino alla massa brulla della montagna di S. Calogero che chiude lo sfondo col più pittoresco effetto che mai.

E sai come dice? riprese il Segretario: Istituisco mio erede universale quel buon figliuolo del mio operaio Calogero Strano! Cardello diè in un gran scoppio di pianto! È dunque morto?... Non è possibile! Come? Dove? Non se ne potr

Che vi prende da qualche tempo in qua? Che mi prende? rispose un giorno Cardello: Mi prende che io me ne vado e le bacio le mani. Perchè, don Calogero? Perchè? Vi par poco il salario? Mi annoio, Eccellenza! Ecco la verit

Questa volta però, sentendosi stringere la mano, e udendo le affettuose parole: Povero Calogero! pur provando il terrore del pericolo corso dal terzo secondo padre, e la gioia di vederlo salvo, Cardello non rise; ormai, per lui il Piemontese era l'unico e vero suo secondo padre! Il giorno che il convalescente potè lasciare il letto, Cardello non riusciva a star fermo dalla contentezza.

Calogero; ma mi dicono Cardello. Perchè? Se lo sanno loro! E non ti dispiace? Anzi! Si chiama Calogero pure il becchino, lo spilungone giallo giallo che mastica sempre tabacco. Meglio Cardello. Sei orfano? Non parli mai di tuo padre o di tua madre. Sono morti da un pezzo; non li ho neppure conosciuti. Quanti anni hai? Quindici. E con chi stai ora? Dove dormi? Dalla nonna, madre di mio padre.

Quando il dottore gli disse: Avete avuto un infermiere maraviglioso! il Piemontese prese Cardello per una mano e gliela strinse, esclamando commosso: Povero Calogero! Povero Calogero!

E durante la nottata, non riuscendo a chiuder occhio, arzigogolava: Ora, neppure don Carmelo, se uscisse di carcere, potrebbe indurmi a riprendere il mestiere di burattinaio. , era divertente, dava belle sodisfazioni quando la gente applaudiva. Mi sentivo quasi preso da malìa, facendo muovere e parlare i pupi come tanti cristiani vivi.... Ma ora è un'altra cosa. Ho fatto bene ad andar via dal Decano. "Don Calogero, ve ne pentirete!". La profezia gli è fallita. E quando sapr

Saltava, come un bambino, per le stanze, si affacciava ai balconi, comunicava alle persone che passavano la lieta notizia. Stavo per fartene una brutta assai! gli diceva il Piemontese: povero Calogero! Dica: Povero Cardello! egli rispose: come mi chiamavano al mio paese quando ero ragazzo. Perchè? Credo perchè ero vispo come un cardellino. Da ora in poi ti chiamerò Cardello anche io.

Dopo due anni di questa vita, Cardello aveva giornate e settimane di cattivo umore, nelle quali sbrigava alla lesta le faccende di casa, e non si curava che il signor Decano lo rimproverasse: Ah, don Calogero! Don Calogero! Così non va bene! Tutta questa polvere qui!... E i vestiti spazzolati alla diavola! E le scarpe lustrate alla peggio! E l'arrosto bruciato! E il pesce fritto malissimo!

Spessissimo si vedeva però che non c'erano affatto, perchè sùbito il signor Decano diceva a Cardello: Don Calogero, mangiatene pure quanto volete; io ho lo stomaco ripieno. O serbatelo per domani; sar

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