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Aggiornato: 8 luglio 2025


Io presi pretesto da tutte queste lamentazioni, per restituire la chiave, uscii, senza ascoltare scusa veruna, disbrigate in fretta e furia le mie faccenduole mi avviai, diritto come un fuso, alla stazione, ed aspettando il magico fischio che doveva annunziarmi la partenza dalla moribonda capitale del felicissimo regno degli analfabeti, mi rincantucciai in un vagone.

Salito nel vagone guardò traverso lo steccato la Maria che saliva in carrozza, svelta ed elegante; nell'oscurit

Egli, che si ricordava del vagone cellulare che lo aveva condotto a Finalborgo con degli scotimenti di testa, vedeva avvicinarsi il giorno della partenza con orrore. Gli rincresceva di lasciarsi chiudere in quella specie di cassa da morto. Ma non avrebbe ceduto. No, non avrebbe ceduto! Se il Governo voleva disonorarsi, tanto peggio per lui.

Il dottore, partito da Firenze per un consulto a Modena, era morto in vagone fulminato da un'apoplessia. Vi risparmio la storia del dolore di quella famiglia. I due pretendenti, che avevano fatto in diverso modo la loro domanda, presero parte a quel dolore, per nulla stupiti di non avere risposta.

Alla fine un conduttore, con mal garbo, la fe' correre quanto era lungo il treno, rossa, ansante, col suo fardello sotto il braccio, e la spinse su, strapazzandola, in un vagone di terza classe, sbacchiandole dietro lo sportello, mentre la macchina fischiava e il treno si metteva in movimento.

Quando partii per Londra, cominciava a farsi notte, mi rincantucciai nel vagone e mi misi ad assaporare quel grande pensiero che di l

Il passeggio delle Alpi colla ferrovia Fell è una cosa imponente: il pauroso che si affaccia al vagone in tal traversata, son persuaso, che passa un cattivo momento: ma per noi, che tanto poco curiamo i pericoli, vi assicuro che è uno dei più attraenti spettacoli. Trovarsi in cima a burroni tanto scoscesi da perder gli occhi per volerne rintracciare la fine, vedere ogni tanto qualche picco, passare in mezzo a una neve perenne, osservare le centinaia di croci che in ricordo di disgrazie avvenute son seminate lungo la via, ti da un ebbrezza da farti pigliare la vertigine. Ah! potenza del progresso!... Quell'Alpi che Annibale e Napoleone giunsero solamente a valicare con tanta iattura dei suoi, or si sorpassano in poco più di quattro ore, e, quando sar

Cugini e cugine non guardavano se non per terra, con gesti impacciati; mentre la voce del conduttore ripeteva per la ventesima volta il suo monotono: Presto, signori, presto, si parte. La sposa dovette scendere, lo sportello fu chiuso brutalmente e in furia, ma essa si arrampicò di nuovo sul predellino del vagone. Addio, addio Paolo, ritorna presto.... ricordati di scrivermi ogni giorno.

Separatosi a Piacenza dal suo compagno, che prese la linea Alessandria-Torino, egli si rincantucciò in un angolo del vagone e procurò di abbandonarsi senz'altro alla gioia del ritorno, alla gioia di riveder fra poco la sua citt

Egli dovette più che udire, intendere, tanto era fioca la voce seduttrice: fu nel vagone in un attimo, tirandosi dietro lo sportello. Fuma anche qui: non mi fa male disse lei, mettendosi di nuovo i guanti, mollemente. No, no, tu devi dormire rispose lui, con una tenerezza quasi fraterna. Ma fra le pelliccie, gli scialli, le coperte, al caldo, ella si addormentò assai tardi.

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