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Da quell'epoca con tante nuove scuole, colla legge dell'istruzione obbligatoria e tante suonate in piazza e in teatro sull'eterno motivo dell'Excelsior, gli analfabeti sono diminuiti d'assai; ma sono forse diminuiti anche gli arcadi? Io non lo credo: temo anzi che siano cresciuti. E lo temo, perchè non si è ancora soppresso lo studio della lingua greca nelle scuole secondarie.

Suoi compagni, laggiù, sono Wianka, il pastore figliuolo di tutti, scoperto in terra, un’alba di Natale, fra le gambe sanguinose d’una vagabonda morta nel darlo alla luce, e allevato nella fattoria con il latte d’una capra; e il carrettiere Fedor, biondo colosso innocente, luminoso negli occhi, nei denti e nell’anima. Wianka è un selvaggio, Fedor un mistico. Entrambi sono analfabeti.

Concludendo Io dissi alla Camera, nella discussione del progetto di legge sul suffragio universale: l'Italia colta, fatta consapevole della sua insufficienza, chiama gli analfabeti a salvare la patria. La democrazia, infatti, estende ora il suo processo evolutivo a nuove masse di incolti, di trascurati, di sopravvenienti; nel fresco istinto delle necessit

Per gli altri popoli, l'Italia è ancora una terra di morti, un'immensa Pompei biancheggiante di sepolcri. L'Italia invece rinasce, e al suo risorgimento politico segue il risorgimento intellettuale. Nel paese degli analfabeti vanno moltiplicandosi le scuole: nel paese del dolce far niente ruggono ormai officine innumerevoli: nel paese dell'estetica tradizionale spiccano oggi il volo ispirazioni sfolgoranti di novit

O divo Metastasio, ed io son rimbambito, credendo che una cosa fosse così così tra il chiaro della luna e il giùggiolo candito, Amore... C'ingannammo: e t'ingannai, Mimì. Perdona alla grammatica, perdona anche ai poeti, mia vecchia, e facciam voti che si rinasca ancor. Ma se si torna a nascere, restiamo analfabeti, perchè l'altra non guasti la poesia del cuor.

Ahi!.... Talora nel cranio, Indarno affaticato, Disperando, un terribile Dubbio m'è balenato! Pensai che forse esistono Idee vaghe e arcane Che invan le menti umane S'attentano a scolpir! Forse passò fra gli uomini Il sommo dei pöeti Fra la schiera dei mutoli E degli analfabeti.... E, forse, il suo silenzio Fu incompresa epopea, In cui sfuggì l'Idea Della Forma il martîr!

Io presi pretesto da tutte queste lamentazioni, per restituire la chiave, uscii, senza ascoltare scusa veruna, disbrigate in fretta e furia le mie faccenduole mi avviai, diritto come un fuso, alla stazione, ed aspettando il magico fischio che doveva annunziarmi la partenza dalla moribonda capitale del felicissimo regno degli analfabeti, mi rincantucciai in un vagone.

Fatti i lanternoni, il maestro riunì attorno a venticinque analfabeti di buona volont

Quest'opera civile poteva rimanere incompleta se non si pensava alla base: alla coltura cioè, e alla educazione. In Sicilia il numero degli analfabeti era ed è grandissimo, quale in nessun'altra nazione civile di Europa; ebbene, si rimedia assecondando le aspirazioni dei grandi proprietarî della sala Ragona, che acclamarono alla proposta di sopprimere la istruzione obbligatoria; incoraggiando quel bravo consigliere di Prefettura, che in Mazzarino proclamò che il dogma della nuova Italia da ora in poi dovrebbe essere quello della ignoranza obbligatoria ed in conformit

Essa alzando gli occhi, e guardandomi in faccia apertamente, mi incoraggiò con uno sguardo che voleva dire: Vi amo! Io le risposi con una di quelle occhiate che non lasciano dubbio, che si leggono a prima vista anche dagli analfabeti, e che significano chiaramente: Vi adoro!