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Aggiornato: 22 giugno 2025
Alcuni zuavi sopravvissuti deposero «che partita da non molto una loro compagnia per alla volta di San Paolo, i rimasti attendevano chi ad una, chi ad altra faccenda, quando circa le ore sette di sera fu udita una subitanea e cupa esplosione con tale un percuotimento e rovinio, che sembrò la caserma inabissasse e profondasse capovolta; i lumi si spensero tutti; un fitto polverio invase ogni parte: al terrore succedè momentanea e profonda quiete. Chè, smarriti i militi a quella inaspettata scossa, incerti di che si minacciasse a loro danno, stettero per alcun tempo in forse: indi animosamente, brancicando e barcollando nel buio, diedero di piglio alle armi, vennero all'aperto in sulla strada.» Tutto era tenebre e mortale silenzio; una polvere densissima spinta dal vento trascorrea vorticosa largamente intorno; l'angolo esterno della caserma, fra la via de' Penitenzieri e l'altra di Borgo Vecchio, caduto a grande spazio in ruina: di l
In casa della duchessa il principe passava la miglior parte delle sue giornate, o delle sue serate. Leggevano insieme: insieme parlavano, discutevano, si eccitavano, a proposito d'un quadro, di una statua, dello spettacolo del San Carlo, della commedia nuova, udita la sera innanzi: insieme entravano nei comitati di carit
Era Federico, che, appena udita la morte del principe, indovinando che il suo biglietto alla duchessa ne era stato causa, veniva stordito, confuso, voleva partire all'istante. Marco disperato, Camilla avvilita, Gabriella morta! Ah! per quanto male immaginasse, non avrebbe mai aspettato di vedere un sì terribile quadro! Marco, sussurrò Camilla, Marco tacete! Non mi accusate innanzi a lui.
Io lo sono sempre, osservò Don Diego contraendo un pochino gli angoli della bocca. Voi andrete dunque a celebrare nella mia cappella. Io non ho ancora udita la messa. Ai vostri ordini, sire. Il re diede l'ordine ad un maggiordomo e Don Diego fu condotto nella cappella del Palazzo.
La sera del primo luglio, verso le dieci, stavo leggendo nella mia camera colle finestre aperte quando udii suonare sul cattivo piano della sala di conversazione la Gran scena patetica di Clementi, che ho udita da Lei tante volte. La mano mi parve eccellente, e discesi. Suonava una signora inglese e c'erano in sala, credo, tutti gli ospiti dell'albergo.
Quei due castelli sono lì, immoti, colossi terribili se saranno amici, più terribili ancora se nemici, ma il profumo di quelle povere capanne non è più, i comignoli non gettano più quel fumo che si confondeva nell'aria; quella misteriosa favella di due esseri di sasso non s'è udita più mai.
Tullio, non mi rispondi? soggiunse Giuliana, dopo un intervallo, passandomi la mano su la fronte e su i capelli perché io alzassi la faccia. A me tu puoi dire tutto. Lo sai. Ah, veramente, dopo d'allora io non ho mai più udita una voce umana di quella dolcezza. Né pure mia madre ha mai saputo parlarmi così.
A lui che taceva, facendo le mostre di non avere udita la domanda del legnaiuolo, venne in aiuto il Giuliani. Servitore no; dite in cambio l'amico, il vecchio arnese, il ser faccenda di casa. Voi siete un galantuomo, Pasquale; per farci servizio vi siete guastato colle sacre vergini di San Silvestro; a voi dunque bisogna dire ogni cosa.
La sventurata Elena, più non sapendo allora a che appigliarsi, alzatasi quanto più poteva ed accostata la bocca all'orecchio del Lautrec, quasi paventasse d'essere udita da qualcheduno. Ah Odetto, disse con accento cupo e guturale, e il nostro figlio!?
Nelle grandi mense, solo dopo il 1770 cominciarono a brindare alle dame toccando i bicchieri, e bevendo alla loro salute: usanza, a quanto pare, non mai udita nè seguita prima dell’esempio datone in Palermo da due signori inglesi⁴⁶⁸. ⁴⁶⁸ Brydone, op. cit., lett.
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