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Aggiornato: 7 maggio 2025
Questi soli erano i pensieri onde ei nudriva la calda fantasia, e rapito nell'ideale di un oggetto celeste, nulla poteano su lui le cure terrene, cui non desse alimento l'altissimo suo sentire. Vide le belle Mussulmane e fu insensibile alla loro avvenenza, chè lieve cosa le parvero innanzi alla cara immagine che serbava in petto: ei fu insensibile alle lusinghe de' piaceri che allettavano i suoi compagni sulle sponde del Nilo. Mentre gli altri prendeano sollievo alle fatiche co' sollazzi, ei raccoltosi in solitaria parte trascorrea dolcemente le ore coll'idea di Marcellina, e talor l'alma in sì dolce quiete fatta pellegrina dai sensi, trasmutate in sogno quelle dilette immagini, gli parea ch'ella venisse a parlargli della sua fede e del suo duolo. Fra i tumulti e le turbolenze militari, ei sempre non intese che amore: ogni dì salutava il sole e tu la vedrai, diceva, tu vedrai quell'angelo d'innocenza, ed io?... Ah chi sa se ancor mi sar
Alcuni zuavi sopravvissuti deposero «che partita da non molto una loro compagnia per alla volta di San Paolo, i rimasti attendevano chi ad una, chi ad altra faccenda, quando circa le ore sette di sera fu udita una subitanea e cupa esplosione con tale un percuotimento e rovinio, che sembrò la caserma inabissasse e profondasse capovolta; i lumi si spensero tutti; un fitto polverio invase ogni parte: al terrore succedè momentanea e profonda quiete. Chè, smarriti i militi a quella inaspettata scossa, incerti di che si minacciasse a loro danno, stettero per alcun tempo in forse: indi animosamente, brancicando e barcollando nel buio, diedero di piglio alle armi, vennero all'aperto in sulla strada.» Tutto era tenebre e mortale silenzio; una polvere densissima spinta dal vento trascorrea vorticosa largamente intorno; l'angolo esterno della caserma, fra la via de' Penitenzieri e l'altra di Borgo Vecchio, caduto a grande spazio in ruina: di l
Così l'ingiurie e le parole adopra. E trascorrea per la sanguigna strada, E gi
Ma poco dianzi, quasi ria tempesta, AMEDEO forte a nostri danni è sorto, E per entro la strage atra e funesta Il mio fedel, come tu vedi, è morto. Non mi dannar s'io fremo; in questa testa Per me si perde non leggier conforto, Così pronto e veloce ei trascorrea Ad ogni atrocit
Ei così disse: e disparì qual vento Lasciando ivi soletto il gran Guerriero, Che de l'alma beata a i detti intento, Suoi ritorni aspettar facea pensiero; Volgesi intorno, e che di puro argento Da vicin trascorrea dritto sentiero Scorge un ruscello, e per fiorita riva Che verso l'Oriente al mar sen giva.
A tal sembianza il cavalier superno Ne i campi avversi formidabil fere; Ed allor traboccò, preda d'inferno, Arsace il forte sotto l'armi altiere; Colmo d'orgoglio e di furore interno Ei trascorrea tra le seguaci schiere: Quando scorge AMEDEO, che orribil scende, E nel petto di lui la mira ei prende.
Parola Del Giorno
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