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Aggiornato: 17 giugno 2025
Come era bella!... le morbide treccie le cingevano la fronte serena, come un diadema; l'occhio limpido e profondo brillava d'una luce tranquilla fra i molli contorni del volto, che colla dolcezza del sorriso rivelava la soavit
S'innalzarono replicate evviva, sicchè ella nascose il suo rossore in seno della madre, finchè lo sposo la richiamava, ed a saperle onore della grazia, le offriva il presente di alcuni spilli con cui raffermare le treccie.
Ma quando fu fatto, le parve di avere un'aria troppo insolita e impertinente; dunque sciolse di nuovo i capelli e si decise di adottare una pettinatura semplice e naturale. Divise i capelli in mezzo e fece due treccie che appuntò in corona attorno al capo. Sì; era semplice e naturale! Nancy così somigliava alla minore e più oca delle ragazze svedesi della pensione.
Come era bella la perla del Trastevere! Le treccie brune, foltissime; e gli occhi! il loro lampo colpiva come folgore chi ardiva affissarla. A sedici anni il suo portamento era maestoso come quello di una matrona antica. Oh!
La nuova venuta mostrava d'avere dai diciotto ai venti anni; era assai bene impersonata di corpo, piuttosto piccina, esile alla vita, con piedi grossetti e mani tozze; vestiva da fante di ricca famiglia, pulitamente e con una certa eleganza: la vesti di lana color di granata, un bel grembiule di seta nera, un goletto bianco come neve intorno al collo, una cuffiettina bianca del paro, civettescamente posta sulle sue abbondevoli treccie bionde.
Passate e cantate: passarono e cantarono le mamme vostre, precipitarono e tacciono: e le nonne e le bisnonne. Passate e cantate. Avete fiori nelle treccie? Fiori di cimitero. Avete gaia nota d'amore sulle labbra? De profundis.
Ecco per la puerile guancia il fresco petto materno, per la piccola bocca avida ecco la fonte di blande e bianche delizie. Sopita e soddisfatta la creaturina ricade nel sonno. La piccola Edith Avory tornò dalla scuola correndo, col cappello a sghembo e le treccie al vento, ed entrò ansante nella sala da pranzo della Casa Grigia.
Io ho sempre rispettato la mia casa, come il mio luogo di studio, di raccoglimento, e non c'è treccia nè finta nè vera di cocotte che possa vantarsi di averla appestata di muschio. Prima di tutto il muschio non usa più, in secondo luogo le cocotte non si profumano le treccie, ma la biancheria, e finalmente quella che aspetto non è una cocotte. Sì, conosco le tue duchesse!
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