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Aggiornato: 9 giugno 2025
La desolazione più fiera era entrata nella casetta di Trastevere, dove un giorno aveva regnato la pace e la serena tranquillit
Grida di viva approvazione partirono dalla folla; il sor Domenico aveva le lagrime agli occhi e cercava la mano del principe per istringerla. Fabio Rosati gli s'era accostato e pareva che chiedesse i suoi ordini, quando Caruso lentamente si alzò e volgendo intorno uno sguardo dubbioso di sopra alle lenti, chinò la testa in atto di saluto incontrando gli occhi di don Pio, e quando la folla, per ordine dei soliti capi, fu ricondotta al silenzio, egli prese a dire: "Il principe della Marsiliana ha con brevi parole svolto tutto un programma di cui l'idea fondamentale consiste nel trasportare nel Trastevere un centro di attivit
Gli splendidi eroismi dei Cairoli a Villa Glori, di Raffaele De Benedetto a Monte San Giovanni, di Giuditta Arquati in Trastevere e dei martiri di Mentana non potevano restar a lungo invendicati e aspettano il loro poeta del trionfo. I rimasti e il dito di Dio.
Voi che provaste la pena atroce di vedere il vostro figliuolo tormentato e morto, voi che sentiste tutti gli spasimi che può sentire una donna, abbiate compassione di una povera madre. Proteggete mio figlio! Le due cugine. Il rione di Trastevere presentava in quella mattina un aspetto singolare.
E l'Aventino colle sue verdi e ripide pendici, e il Campidoglio non dovrebbero più dominare la maestosa corrente? La Ripa romea o grande, la Ripa greca, l'antichissima Marmorata non dovrebbero più trovarsi se non nei libri degli antiquari? Il nome di Trastevere diverrebbe dunque ironia? Le gialle ripe dell'Acqua Acetosa e dei monti Parioli, dove il Tevere ricorda veramente il Nilo, e dove dopo aver ricevuto l'Aniene selvaggio, si avanza in tutta la sua maest
Come era bella la perla del Trastevere! Le treccie brune, foltissime; e gli occhi! il loro lampo colpiva come folgore chi ardiva affissarla. A sedici anni il suo portamento era maestoso come quello di una matrona antica. Oh!
Poche ore prima, si era applaudito al teatro Valle un suo lavoro, ricco di bellezze romane e di eleganze niliache; quindi si era offerto all'amico il litro d'onore, più caro a lui d'una corona d'alloro; ed egli, ancora un po' scombussolato dalle commozioni della sua serata campale, se ne tornava al suo Trastevere, dove lo aspettava una madre giustamente orgogliosa, una madre che certamente quella notte doveva dormire assai meno di lui.
Poi dopo un ultimo inchino, infilò il corridojo, quindi la scala, e giù pei gradini, saltandoli questa volta a quattro a quattro. Traversò la piazza del Gesù, sbirciando quella finestra, ch'era tuttora chiusa, e via via s'avviò verso Trastevere. Reti gesuitiche.
Nella casa dei signori Ajani, vasto lanificio in Trastevere, alcuni animosi andavano faticosamente raccogliendo armi e munizioni, nell'intento di adoperarle per un nuovo tentativo che si ordiva. In mezzo a questi preparativi, la polizia, avutone sentore, alle due antimeridiane del 25 si presentò con grande apparato di gendarmi e zuavi onde intimare la consegna delle armi e la resa.
Il dì appresso di questo episodio, non certo idilliaco si leggeva su di un piccolo giornale di Trastevere, come la notte passata fosse stato accoltellato e gettalo nel Tevere, per fatto d'amore, un giovane forastiero, di condizione civile, nè ancora si era scoperto l'autore ed il cadavere ad onta delle diligenti pratiche di rito.
Parola Del Giorno
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