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Non rifiutate, vi supplico, di accettare questo piccolo segno della mia gratitudine. Ma nemmeno per sogno, caro Daniele, io sarei ben crudele se vi privassi d'una tale santa memoria!

Alle parole, indirizzategli un istante prima da don Francesco, una vampa di rossore era salita al viso del conte di San Giorgio; ed involontariamente forse aveva appoggiata la mano sull'elsa della spada. Suo cugino se ne avvide, e: Quando vorrete, gli disse. No! esclamò spaventato il vecchio: ve ne supplico entrambi! Donna Rosalia si volse piangendo al fratello: Come? mormorò: anche una sfida!

Nessuno fiatava: la macchina sola si era messa a strepitare come un uragano. Cantiamo! mormorò la Meroni, impaurita. Cantiamo le lodi della Beata Vergine. Cominciate voi, Maria, cominciate!... supplicò la Menica, povera donna, con quella faccia di febbre. Non posso rispondeva Maria. Non posso. Aveva un peso sul cuore, un peso che le mozzava il respiro.

No, no lo supplicò lei, stringendosi ancora, socchiudendo gli occhi. Restarono così: il lumicino ad olio del vagone tremava, pareva dovesse spegnersi ogni momento. Bizzarre ombre danzavano. sui divani: tenendola stretta a , bimba spaurita, Ferrante sentiva che Grazia affannava un poco. L'aria si era raffreddata.

Lasciami! supplicò Bruno. Sedette ai suoi piedi, posò il capo sulle sue ginocchia, e pianse in silenzio. Bruno, disse Nicla, a un tratto, con voce grave e pacata. Ascoltami!... Devo dirti qualche cosa che mi costa molto; ma tu comprenderai. Ti ascolto, rispose Bruno senza muoversi. Nicla si raccolse, meditò; poi con uno sforzo riprese: Oggi ho capito.

Intanto il pargolo sollevava di tratto in tratto le sue manine, e tutto vezzoso rideva, sicchè Giacomo non seppe sdegnarsi contro Olimpio; il quale, colto il destro, posto nelle braccia del padre il fantolino, soggiunse: Ora, poichè col figlio vi ho portato la pace, in grazia di questa innocente creatura, che per me intercede, io vi supplico, signore, che mi vogliate perdonare.

«Ditemi, Paris, ma siate sincero, ve ne supplico; è bella Maria? A chi somiglia, il mio povero angioletto? Oh Dio! e pensare che io non potrò abbracciarla; che ella non porter

Ma calmatevi, ve ne supplico! Noi otterremo forse qualche cosa, ma a patto di essere, per quanto è possibile, tranquilli e prudenti. Abbiamo a fare con gente potentissima, e colla violenza e l'audacia non faremmo nulla; bisogna adoperare invece le arti dell'astuzia e della preghiera. Ascoltate, Maria: la principessa Rizzi è buona; perchè si sia ridotta a chiudervi spietatamente la strada di giungere fino a lei, bisogna dire che vi sia stata astretta da tutto l'esaltamento dell'amor materno, che è il più esclusivo e il più prepotente dei sentimenti. Pietosa per suo figlio; fu costretta ad essere crudele con voi. Voi forse, che tanto amate il vostro Gaetano, al suo posto avreste fatto lo stesso. Ma il suo cuore non è cattivo: io son certo ch'ella sente rimorso di avere trattato con voi a quel modo. Il fatale annunzio della sentenza di jeri deve averle pesato nel cuore. Se voi poteste in questo momento giungere a presentarvi a lei, se voi le parlaste, non gi

9 maggio. O Lidia, Ti guardo negli occhi. Come Ti amo! Dio, Ti supplico, a patto di qualunque infelicit

Le scrissi che non l'avrei più rivista; non avevo il coraggio di dirglielo a voce. Ella mi richiamò, mi supplicò di rivederla; era necessario!... Mi amava! Era lei che lo scriveva! era lei che me lo ripeteva, aggiungendo che un giorno mi avrebbe tutto rivelato.... Che importava tutto il resto?