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Aggiornato: 9 giugno 2025
Oh, chi si vede, chi si vede! esclamò giocondamente Nicla, volgendo lo sguardo alla riva. Ebbene? supplicò ancora Duccio, senza staccar gli occhi dal viso di lei. Posso sperare? La fanciulla era ormai veramente distratta da ciò che vedeva sulla sponda; ma diede uno sguardo al giovane e rispose, per finirla: Non so!
La supplico tanto, signorina! Non mi lasci solo. Ha poco, sa, da portar pazienza per me. Ha pochi giorni ancora da sopportarmi. Vado! Me ne vado! Torno a casa mia! Appena posso muovermi, vado via subito, subito, subito! E nella voce, nell'accento, nell'angoscia del Laner vi era tutto il rimpianto, tutto lo strazio del suo grande amore, del suo immenso amore. Evelina non rispose.
Ludovico Paura di che?! Caterina Ho paura del dubbio terribile d'avere aspettata nel fondo oscuro dell'anima mia, senza rendermene conto, la morte del mio piccino, per correre a gettarmi fra le tue braccia.... È atroce, è atroce!... E tu devi aiutarmi a vincere questo dubbio prima che io entri nella tua casa!... Te ne supplico, Ludovico: aiutami tu, aiutami tu! Ludovico Caterina Ludovico
Ma ancor più sorpreso fu Giorgio, quando tornando a casa un paio d'ore dopo con l'intenzione di andare più tardi da Paquita, vi trovò questo biglietto: «Signore, vi domando per grazia, vi supplico di tralasciare le vostre visite fino a nuovo avviso, per delle ragioni molto importanti. Non vi posso dire di più per ora.
Per amor di Dio! supplicò Evelina, con un gesto verso l'anticamera. Non si faccia sentire. Nora sar
Oh, pur troppo, la scena d'oggi non potrò dimenticarla per un pezzo! Dio mio!... non ti avrei mai creduto così!... Via, Lalla... sii buona... perdonami. È impossibile. Te ne prego... ti supplico!... È impossibile... No, sai: vado sola... in un'altra camera! Ti amo!... ti amo tanto! Adesso, mi ami... ma oggi, no; oggi non mi volevi più bene! E... e non ci fu verso.
Vitaliana fece un movimento di disgusto e si diresse verso la porta. Adriano le si parò dinanzi e soggiunse: Ve ne supplico in nome di mia madre: restate. Io conosco gi
No, Maria, no. La riconoscenza non mi basta; desidero, voglio un pochino di bene. Ve ne supplico, ve ne scongiuro... se sapeste come ne ho bisogno!... Il vostro affetto mi pare che debba conservarmi intatto l'amore della mia Lalla, che debba essere la salvaguardia della mia felicit
Una volta, fu la prima ed anche l'ultima, egli tentò ribellarsi al giogo adorato, negandole risolutamente di accompagnarla alla messa. Lalla pregò, supplicò, pianse, tutto inutilmente. Vi andò sola, ma colle ciglia aggrottate, e ritornata a casa si serrò a chiave in camera sua. Giorgio ebbe un bel fare: quell'uscio gli rimaneva chiuso in faccia ostinatamente.
Rileggo i libri delle mie Confidenze. Oh! come sono belle e tranquille! Rileggo le pagine della malattia di Lina e le invocazioni ad Ermanna! Povero mio cuore!... Mio Dio, ti supplico, rendila felice. Domenica, 27 gennaio. È una giornata chiara, bella, calduccia. Tutti passeggiano. La si crede una prima festa di primavera. Io sono tanto tristo!
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