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Aggiornato: 18 giugno 2025


E vana è la scusa della stanchezza di Amedeo; perciocchè s'egli poteva correre con prestezza dietro all'arciere nemico ch'era venuto di soppiatto a ferirlo con saetta, non era così stracco da non potere andarne al campo, dove la sua presenza doveva essere di momento grandissimo alla vittoria.

Come si portò vostro fratello? DON IGNAZIO. Fece anch'egli grandissime prodezze. ... In somma ella fu l'occhio e la perfezione de tutta la festa. Finito il gioco, fingendomi stracco e altre colorite cagioni, ritrassi don Flaminio dallo steccato, il quale avea gran voglia d'uscirne, e ci reducemmo a casa; ma prima avea imposto ad un paggio s'avesse informato chi fusse.

MORFEO. Son omai stracco e non ho trovato ancora chi mi inviti a pranso: non ci è piú caritá piú cortesia al mondo. Un tempo era invitato da quattro e da sei, chi mi strascinava di qua e chi di ; e or sto un mese che non sono richiesto. Non mi servono piú i motti arguti, non le buffonarie, non il dir mal d'altri per dar spasso a' convitati.

Finalmente, stracco e rifinito non aveva ancora desinato; e la fame, senza che lui se ne accorgesse, gli raddoppiava l'uggia ed il freddo nelle ossa si trovò, per caso, sulla piazza del Duomo, anch'essa, in quella prima ora della sera, deserta e melanconica sotto il vento e la neve.

Ma starai a vedere che, pian piano, gli cavarò di bocca ogni cosa. MALFATTO. Son stracco. Io non posso piú caminare. CURZIO. Camina, camina, ché giá semo arrivati. MALFATTO. ! arrivati! E dove è la casa, che non la veggo? CURZIO. Eccola qui. Bussa un poco. MALFATTO. Tic, toc. Non ci è nessuno? TRAPPOLINO. Chi è ? MALFATTO. È questo compagno.

Olá, para, piglia! paggi, staffieri: e quando sarai stracco? GULONE. Ecco, son stracco e ti lascio. TRASIMACO. Amico, son partiti? TRINCA. , bene. TRASIMACO. E non ci è rimasto alcuno? TRINCA. Niuno. TRASIMACO. Mirate, di grazia, con diligenza. TRINCA. Niuno: ché tante parole? TRASIMACO. E vi paion parole queste? son tutte bòtte e gagliardissime e di gran carico.

SANTINA. La porta s'apre: eccolo venir fuora tutto rosso, la serra dentro di piú. Mira come sta stracco e affaticato. NEPITA. Ascoltiamo di grazia, padrona, che dice. Giá non vi può scappare, che non facciate le vostre vendette. GERASTO. Misero e infelice Gerasto, che meglio ti fossi posto ad arare che ad amare, che misera fortuna è questa che hai tu oggi incontrata?

E il poeta, che sente oramai stracco il suo colascione, fine al canto con un paio di versi, tutti novitá di pensiero, tutti eleganza di modi: Imparate giustizia, o genti umane, e non spregiar le deitá sovrane. E tu perdona a me se ti ho fatto ingozzare tutto questo episodio.

Io vi rispondo, andando per le corte, che son contento anch'io, vo' contendere. intendo disputar della lor sorte, perché l'astrologia non soglio vendere. Se buona fia, godrò di lor quiete; se trista, a pianger non mi vederete. Sol mi rincresce questo maritaggio, perch'è cagion che voi stracco m'avete. Cosí detto, Dodon fece viaggio con riverenze tonde assai facete.

Ho quel staffier che par giunto all'amenne: Dio sa se l'amo e se mi sembra strano ch'io per Parigi devo partir tosto, e devo lasciar quel cosí indisposto. Anche un de' miei poledri è molto stracco, e non vorrei per la via qualche tresca. Penso lasciarlo, ed al mio legno attacco tre cavalli e men vado alla tedesca. Lo staffier t'accomando, e non a macco: fa' che il caval di stalla mai non esca.

Parola Del Giorno

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