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Aggiornato: 10 maggio 2025
L'amore che essa aveva avuto per lui, e ch'ella si era compiaciuta di figurarsi come un epico e trionfante arcangelo, forte e armato, non era stato dopo tutto che un piccolo spettro, frale e sensitivo mezzo bimbo, mezzo fantasma e ferirlo era ucciderlo. E i Fati si erano divertiti a lapidarlo e a crocifiggerlo, questo amore; l'avevano percosso e calpestato; l'avevano trascinato per squallide vie e per scale sudicie, l'avevano soffocato sotto a mucchi di bruttezze.... Ora che Nancy osava guardarlo in faccia, vide che gi
Egli l'ha sposata, pensò, ha vinto la prima partita, ma non può darsi una rivincita?... togliergliela, strappargliela... averla, ora che è sua, ferirlo nell'amore insieme e nell'onore!... Impossibile?... E perchè?... Matilde è onestissima e mi odia... Ah! l'onest
Questi comprese questo colpo terribile, ed anzi che cedere alla tentazione di ferir Gabriele, fece un rapido movimento in avanti, di guisa che il colpo che andava a ferirlo giusto nel mezzo del fianco sinistro non gli traversò che la carne del dorso, scivolando sulle costole. Ci sei? disse Gabriele, senza pertanto uscire di guardia.
E vana è la scusa della stanchezza di Amedeo; perciocchè s'egli poteva correre con prestezza dietro all'arciere nemico ch'era venuto di soppiatto a ferirlo con saetta, non era così stracco da non potere andarne al campo, dove la sua presenza doveva essere di momento grandissimo alla vittoria.
L'Eroe s'imbarca per la Francia. Rivolge superbe parole alla Natura. Aurora boreale. Sermone di frate Iginaldo. Tempesta e naufragio. Isolina si raccomanda all'Eroe, che cerca invano salvarla. Morte di frate Iginaldo. Lucifero co'l cadavere della fanciulla si avvicina a forza di nuoto alla riva. Iddio, che vuoi perderlo ad ogni costo, inveisce contro gli oziosi abitatori del cielo; armasi in fretta, ed è sul punto di scendere in terra per combattere il nemico, quando l'arcangelo Michele lo calma, e scende in sua vece alla pugna. Sdegnose parole di Lucifero al nemico, la cui spada non riesce a ferirlo. L'eroe afferra finalmente la riva, e d
Capitò però malissimo, giacchè l'individuo su cui egli cadeva, altri non era che il nostro nerboruto Nullo, che non si curò nemmeno di ferirlo colla daga, ma passandovi la destra tra le gambe, lo fece descrivere una curva nell'aria, e lo scaraventò nel Tevere.
37 Quando Ruggier la vede tanto accesa, si ristringe ne l'arme e ne la sella: la lancia arresta; ma la tien sospesa, piegata in parte ove non nuoccia a quella. La donna, ch'a ferirlo e a fargli offesa venìa con mente di piet
Dopo queste parole il Cavaliere primo venuto si muove in soccorso del suo compagno, che, sopraggiunto dal Monforte di un colpo di lancia su la spalla destra, era stato costretto a lasciare il Vandamme, il quale fu miseramente calpestato dal suo cavallo, e piegare dal lato sinistro per modo, che, se non avesse puntato l'asta per terra, sarebbe per certo caduto; ma così presto si addirizzò, che lo Stendardo, avendo preso la mira bassa per ferirlo, piantò l'asta in terra. Il Cavaliere primo venuto, giungendo a gran corso, urta le spalle dello Stendardo così fieramente, che questi battendo col viso su le barde del suo destriere si sconcia il naso, e due o tre maglie della visiera gli si incarnano nelle guance; quindi continuando percuote il Monforte, e rompe nel suo usbergo la lancia; levata tosto la spada, si d
CANTO SESTO Pag. 107 L'Eroe s'imbarca per la Francia. Rivolge superbe parole alla Natura. Aurora boreale. Sermone di frate Iginaldo. Tempesta e naufragio. Isolina si raccomanda all'Eroe, che cerca invano salvarla. Morte di frate Iginaldo. Lucifero co'l cadavere della fanciulla si avvicina a forza di nuoto alla riva. Iddio, che vuol perderlo ad ogni costo, inveisce contro gli oziosi abitatori del cielo; armasi in fretta, ed è sul punto di scendere in terra per combattere il nemico, quando l'arcangelo Michele lo calma, e scende in sua vece alla pugna. Sdegnose parole di Lucifero al nemico, la cui spada non riesce a ferirlo. L'eroe afferra finalmente la riva, e d
E la storia ci fa conoscere che alcuna volta si perdettero battaglie per la grande uccisione cagionata dall'accorgimento di serrarsi da presso al nemico, e con gli stocchi ferirlo nelle parti vitali, ovunque le commettiture lasciavano un piccolo varco all'armi di punta. Varie Lezioni. Amed. magg. st. 2 E poi canuto crin, bianco le tempia. ......min. ivi E per canuto crin bianco le tempia.
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