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Aggiornato: 9 giugno 2025
Il pittore, estatico dinanzi alla bellezza della principessa, ammaliato dall'incantevole suo sorriso, dalla dolcezza della sua voce, gi
Oh se sapeste, continuò il vecchio, quanto è amara la vita dell'esilio! Abbandonare la patria, i parenti, gli amici, per vivere ramingo in suolo straniero fra gente straniera! Nessuno ha un sorriso, una parola amica pel povero esiliato, la natura stessa è muta e triste a suoi sguardi. Invano egli cerca una citt
Ogni giorno alla stessa ora andavano a fare la passeggiata per le strade più remote e tortuose dei campi. Il capitano serio e silenzioso, il maestro col sorriso sarcastico sulle labbra, coll’idea fissa nel principio fondamentale d’una sua particolare filosofia, che soleva riassumere in queste poche parole:
Ebbene... ebbene, vieni come me.... Andiamo via, andiamo via.... No, io non ti ucciderò il tuo bambino; ma è necessario che io non lo veda più, ch'io non lo senta, ch'io non ne sappia più nulla, è necessario ch'io non ricordi che tu sei madre, è necessario che egli non mi tolga nè un minuto, nè un battito, nè un pensiero, nè un sorriso, nè una lagrima della tua vita. Caterina
Coraggio! mormorò lui sulla soglia, quasi a sè stesso, come vide aperto l'unico ombrello. E un giocondo sorriso lo illuminò. Nel fitto buio il vento ci salutò con un fiero assalto. La pioggia ci investì, ci sferzò, ci inondò. È tremendo gridò Pietro con accento ilare. E mi fece abbassar l'ombrello per riparar meglio la pioggia obliqua, e mi raccomandò che badassi a' piedi, per non isdrucciolare.
Io non sono virtuosa, replicò Beatrice, con un lieve sorriso sulle labbra vivide e sinuose, ma come suggellate in un volontario silenzio. Andiamo, tu ami la contraddizione, questa sera. Tu sei virtuosa, te lo giuro: e io sono una donnina esecrabile.
Passarono nel salottino verde a prendere il caffè. Appena la cameriera fu uscita riportando il vassoio, Guido di Reana s'avvicinò: Ebbene, Teresa? Con un sorriso triste ella ripetè a mezza voce: Ebbene, Guido? Quando ci rivedremo? egli riprese. Chi legge nell'avvenire? ella disse. Il giovine le si accostò fino a toccarla; ne' suoi occhi guizzò il lampo d'un desiderio.
Coll'istinto infallibile dei bambini egli aveva subito sentito la bella impressione, che le aveva fatto. Ma Nello, ricominciò sul medesimo tono la mamma. tu annoi la signora: le vuoi bene? Sì, ribattè aggrappandosele alle sottane. Ella ebbe un divino sorriso, e gli prese fra le mani ceree la grossa testa ricciuta per aiutarlo a salire; allora Lamberto credette di dover intervenire.
La Elisa aveva tra le altre cose una voce che agiva voluttuosamente sulla corda sensibile dell'udito. Nessuno ha mai ascoltato le arpe eolie, ma chi ha sentita la voce di Elisa Martelli, giura che non la cambierebbe con quella di un'arpa eolia. E il sorriso?
Cuciva, filava, custodiva i bimbi malati delle povere donne che non potevano restare a casa; e il suo dolce sorriso, la sua bont
Parola Del Giorno
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