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Aggiornato: 24 maggio 2025


, stanca a morte, io mai conoscerò l’ebbrezza di poter morire intera. Veronetta Longhèna, tu mi piaci. Il tuo sorriso è quello delle zingare, bianco e rosso, con linee sinuose, con fremiti fugaci di sarcasmo e d’orgoglio.

Sull'orlo di un lago bizzarro che io amo, verde ai due capi, sottile e torto per sinuose gole di colli selvaggi e di montagne tragiche, sereno a mezzo il corso nell'arco di un golfo idilliaco, si affaccia allo specchio maggiore delle acque una densa e signorile corona di ombra. Sovente per le vie solitarie di quell'ombra fui preso dal senso di una bellezza che più si prometta di quanto si sveli.

Teneramente, teneramente, per imitare il molle abbandono delle erbe folli, il mio monoplano scivola col leggiero trasalire d'un canotto, alla deriva in questo fiume di latte, le cui rive sinuose non sono altro che nuvole intrise d'argento vivo!... Il mio corpo ha il desiderio e l'orgoglio sensuale che provavo, una volta, lasciando la mia bocca galleggiare a caso, sulle onde del tuo corpo....

Considera che il sasso ove tu inciampi è parte del tuo Io, come la mano estranea che ti tocca, ed il lontano cielo, e le spiche, e l’alte erbe de’ campi. Considera le linee sinuose del corpo, vive del tuo sangue ardente, qual limite non gi

Anima di scorridore del deserto, il suo spirito era troppo assuefatto all'infinita grandezza di quelle lande ed all'elegante bellezza delle palme, che nelle oasi si agitavano allo zeffiro, per poter ammirare quel mare di case, quelle vie anguste, sinuose, nelle quali si pigiava la folla; quei lunghi filari di tombe, di colonne, di statue; tutte cose che vide una volta sola, nel rapido passaggio verso lo stabulum, la prigione.

Dimmi piuttosto se all'orizzonte io non veda una gran belva accosciata, dal gigantesco grugno, che fa schioccar tratto tratto e sfolgorare in tondo, immensamente, come un lampo la coda, per scacciar dal suo dorso le stelle che lo mordono, e sferzare il calore vibrante del pallido cielo?... Segue il mio treno pazzo le coste sinuose che strapiomban sulle rade di freschissimo azzurro.

Fuori dei boschi, nei cespugli sparsi, nei licheni arrampicanti, nei grossi ciuffi di rododentro, nelle ágavi, nelle ériche, nelle felci, nelle macchie brune e sinuose del muschio, nell'atteggiamento rigido dei rami delle brughiere si disegnavano ombre vaghe di persone oranti, di braccia erette al cielo, come se dalla natura tutta venisse in quell'ora e in quel luogo un irresistibile bisogno di preghiera.

Io non sono virtuosa, replicò Beatrice, con un lieve sorriso sulle labbra vivide e sinuose, ma come suggellate in un volontario silenzio. Andiamo, tu ami la contraddizione, questa sera. Tu sei virtuosa, te lo giuro: e io sono una donnina esecrabile.

Parola Del Giorno

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