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Aggiornato: 9 maggio 2025


Erano le sembianze ben note; la sua statura, i suoi capelli ondeggianti e fosforici, il suo labbro perfettamente delineato, i suoi denti pieni di sorriso. Ma pure, qualche cosa mancava a quell'uomo per essere l'amante, il fidanzato di Fidelia.

Il re comprese, o parve comprendere Si guardò il naso in uno specchio, e il suo regale sorriso parve esprimere due sentimenti controversi di soddisfazione e di vergogna. Ebbene? domandò il ministro alquanto umiliato e perplesso. Incrociamo! rispose il Re ciò che più preme pel momento è che il re dei Citrulli non rida al naso di re Piperio.

Davvero? disse il Preside, componendo le labbra ad un sorriso un tantino ironico.

Se conosceste il duca non dubitereste voi pure. M'immagino il suo furore, la rabbia, i trasporti brutali, orribili.... Vel dissi, Donna Livia è perduta.... Un sorriso di malvagia gioia sfiorò le labbra della bella dalmatina; gliene fece riscontro un altro più impercettibile, ma anche più fino della seducente catanese. Per qualche, istante esse tacquero. Attendevano....

Niso ed Eurialo nel Lazio, Damone e Pizia a Siracusa, Oreste e Pilade in Grecia, Castore e Polluce in cielo.... Mitologia, tempi eroici, bellissime cose! Ma di presente tutto è mutato! Lorenzo Salvani sorrideva sempre. Il sorriso era stampato, Siam per dire, sulle sue labbra, a dissimulare l'interno affanno, come dissimula il volto una maschera di carnevale.

Qualche tempo dopo, l'aspetto della villa era affatto mutato, quasi scomparsa la tristezza delle vaste sale. Pietro s'affaccendava sempre più, tutto ringalluzzito; un misterioso sorriso di contentezza illuminavagli il volto, divenuto gioviale. L'atmosfera stessa pareva diversa. Le finestre dell'ala sinistra che guardavano su quel piccolo, freschissimo lago, di cui gi

Ella ascoltava. Un grazioso sorriso di meraviglia e di piet

Dal canto suo Concetta, donna giudiziosa se mai ve n'ebbe, s'era tirata in mente i consigli della mamma, il pronunziato all'altare, l'invidia delle amiche rimaste zitellone, aveva pensato al dolore dei suoi, alla segreta gioia ed alla falsa compassione delle compagne e conchiuso che forse dopo tutto Sulpicio non era cattivo, e che se non fosse stato quel disgraziato intingolo che sapeva di fumo... Quando Sulpicio venne col suo più bel sorriso, Concetta aveva anch'essa il suo più bello, si strinsero le mani, si abbracciarono stretti e fecero la pace.

Ella non pareva più con lui così serena. Il sorriso le si arrestava talvolta sulle labbra, come se la sua stessa superiorit

Ma in quella notte, la presenza dello sconosciuto le cagionava un insolito, involontario turbamento: il cuore le batteva a colpi precipitosi. Avrebbe voluto sapere chi egli fosse, da qual luogo era fuggito in quel costume e perchè lo perseguitavano. Fu scossa nel vederlo ricomparire: le sue guancie si infiammarono ed un sorriso, un po' tremulo, inarcò le sue rosee labbra.

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