Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 4 giugno 2025


Rileggo un poco del mio Tintoretto! O che giorni erano quelli in cui scrivevo quelle scene, appena guarito dal tifo! Che vita! che speranze! che amore! Come mi sentivo artista, buono, solitario! Sono scorsi gi

M'aiutò a fare i miei bauli, volle riporre tutti i libri colle sue mani, non mi lasciò più un momento fino all'ora della partenza. L'ultima notte, verso le undici, mentre scrivevo, picchiò ancora una volta nella parete e mi pregò di avermi riguardo agli occhi. La mattina seguente, quando partii, mi accompagnò fin sul pianerottolo e mi disse colla solita dolcezza: Lei se ne torna colla sua famiglia; io, povera vecchia, rimango sola. Si ricordi qualche volta di me che le volevo bene come a un figliuolo. Abbia giudizio; continui a studiare e sar

Oh come penso! come vedo! come fremo! Ho avuto il tristo dono della fantasia. E come soffro! Ma oh! venga il mio pensiero qualche volta a turbarti! Ho aperto il mio cassetto: il profumo che ne uscì mi ricordò dolcissimamente il giugno del 74, quando scrivevo le Confidenze, mi illudevo tanto e speravo tanto!

«E tuttavia ogni volta che scrivevo a Massimo o ricevevo lettera da lui, mi sentivo umiliata della mia colpa, ne avevo rimorso, stavo a disagio tra il babbo e Gualfardo; e cento volte fui sul punto di aprire l'animo mio al mio bel maestro, e di dirgli lealmente: «o fa ch'io possa amarti, o rendimi la mia libert

E mentre scrivevo, sentivo una voce ironica dentro di me: Bravo. Tieni una porta aperta. E ero stupito che la decisione non m'avesse costato più sforzo. Mi dicevo: Al momento buono vorrò. Contavo che le cose mi avrebbero preso. Ci sono andato. Il padrone mi ha fatto visitare tutta la fabbrica. Bello! Un apparato di energie delicate e sicure.

Da quindici giorni ero abbattuto, stanco, annoiato, avvilito, senza più un pensiero alle cose antiche, senza passione per lo studio del tedesco, indifferente ad Heine e Goethe.... a tutto! Oh come mi erano cari quest'inverno i miei studi di tedesco su nel mio studiolo, quando tentavo di tradurre Lagrime e Sorrisi, e scrivevo, imitando il carattere di Lidia! Eppure guardavo di rado il suo ritratto.

La sera di quel giorno, verso le undici, stavo seduto a tavolino; non leggevo scrivevo. Fumando, con la testa tra le mani, riflettevo che il giocco, da parte mia, si era fatto serio, molto serio. Da semplice curioso, mi riconoscevo gi

Essa e le note al dramma, spesso spesso eccessivamente prolisse, dimostrano con quanta cura coscienza il Cavallotti si sia preparato a scrivere il suo lavoro. Ma prima di parlarne particolarmente, mi piace ripetere, intorno alla tesi generale di queste interpretazioni artistiche di un fatto storico, quel che scrivevo sedici anni fa a proposito della Sposa di Mènecle.

Cosí scrivevo lo scorso inverno. E mi sembra inutile mutare. La storia, e specie la storia greca, va oggi soggetta a troppo rapide metamorfosi. Gli Avvenimenti, Anno 1915, N. 4, 8, 11, 15 Anno 1916, N. 5, 6, 25, 46, 49. Qui un filologhetto italiano presume d'avermi colto in fallo, perché in seguito io elogio studiosi tedeschi di dopo il '70 e ne biasimo altri anteriori.

Il 14 gennajo 1848 io scrivevo al ministro Guizot: «Voi siete travolto oggimai dagli eventi che non potete più prevenire dirigere. Voi siete ancora molto potente, signor ministro; ma noi saremo in ultimo più potenti di voiIl ministro crollava, sorridendo, il capo. Ma dov'era egli in febbrajo? Dicembre 1850.

Parola Del Giorno

trotta

Altri Alla Ricerca