United States or Denmark ? Vote for the TOP Country of the Week !


E quella somma gli mancava... l'abisso! Il sangue affluì al suo cervello e lo rese ebbro di desiderii e di progetti, mentre la disperazione traboccava dal suo cuore. La sua immaginazione stravagava: era quasi folle. Le sue tempia battevano con un crepitamento sensibile all'udito. Malgrado ciò era pallidissimo. E l'ora avanzava. Gabriele picchiò a tutte le porte.

Risalendo a ritroso dell’acqua giunse alla porta del Paradiso. Picchiò, ma gli venne negato l’accesso. Alessandro ripigliò colla sovrana alterigia del suo focoso carattere: «Apritemi, ch’io sono Alessandro il Grande conquistatore dell’Asia»

La stanza aveva tre porte, ognuna aprentesi a una diversa parete; porte da palazzo, larghe e pesanti, verniciate di bianco, luccicanti e filettate d'oro. Da circa due minuti una mano leggiera picchiava lentamente ogni pochi secondi ad una delle porte. Ma il nostro personaggio, assorto nella lettura e nelle sue meditazioni, non aveva udito. Alla fine fu dato un picchio più forte, poi un altro.

Provò di quel ricordo una dolcezza, un aiuto; e si pregò che la madre venisse di sopra anche quella sera, perchè avrebbe avuto cuore da dirle una cosa, che solo a pensarla, il sangue gli faceva dentro un gran cavallone. A un tratto parve aver afferrato un'idea; stette un momento, si levò risoluto; e camminando diritto discese al piano di sotto, e picchiò all'uscio di sua madre.

Ha il timor panico? disse sorridendo Roberto. Le faccio tanto soggezione? Ella divenne rossa rossa. Proprio in quel punto si picchiò forte all'uscio e comparve un giovine lavorante che venia spesso in casa per piccoli servigi e che Maria trattava con molta confidenza. Cosa c'è, Luigi? ella chiese amichevolmente. Nulla, signorina rispose il giovine, che aveva una cera da spiritato. Volevo....

Picchiò convulso, delirante; scosse la porta; nessuna risposta. Allora quel vecchio fu preso dalla disperazione. Proruppe in un profluvio di parole incoerenti; era una preghiera, eloquente nel suo fervore, disordinata e strana.... S'inginocchiò dinanzi a quell'uscio, lo afferrò con rabbia, tentò di scuoterlo piangendo, ma tutto inutilmente.

»Egli esitò qualche minuto poi lo vidi attraversare la strada ed accostarsi alla casa, si pose sotto la finestra e stette in ascolto. »Dopo un quarto d'ora si riscosse come avesse preso una ardita risoluzione, si appressò alla porta, e picchiò colle nocche delle dita. »Questa volta indugiarono nell'aprire.

Albeggiava allorchè arrivò a casa bagnato sino alla camicia. Afferrò il martello del portone e picchiò a varie riprese. La gnora Santa che, gi

La tela non s'alzava. L'aspettazione diventava inquieta; un mormorio incominciò a un angolo della sala; un bastone picchiò per terra il tradizionale ritmo della canzone: oh les lampions! un altro bastone lo seguì, tutti i bastoni della platea s'unirono in massa. La tela non s'alzava.

Lo lesse una, due, tre volte sospirando; ma fattosi animo, si picchiò sul petto una palmata e proruppe: «Oh! alla fin fine anche questo è un rimedio! Avvenga che può; meglio morire d'una cannonata che a furia di punture di spillo