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Come più riflettevo, i fatti mi apparivano nella loro crudit

Se colui ha potuto dirmi: Mummia! riflettevo, significa che ha veduto in me qualcosa che gli ha richiamato la mummia alla memoria. Barlume di coscienza infantile, sparito presto e non rinnovatosi più. Non godevo e non soffrivo.

Io stupivo, riflettevo come mai non si accorgesse della miseria dell'opera sua, che il Lenzi e il Bissi gli analizzavano punto per punto, riducendogliela in minuzzoli, polverizzandola. E non parlo delle sgrammaticature! conchiudeva il Bissi. Sgrammaticature poi! È un po' troppo! egli protestava ridendo. Lo dite per farmi arrabbiare. No; questa volta l'ho imbroccata!

Cercate.... Riflettevo che ella probabilmente avr

La sera di quel giorno, verso le undici, stavo seduto a tavolino; non leggevo scrivevo. Fumando, con la testa tra le mani, riflettevo che il giocco, da parte mia, si era fatto serio, molto serio. Da semplice curioso, mi riconoscevo gi

Riflettevo: Un gran poeta, un gran romanziere, un gran drammaturgo, qualunque grande artista, qualunque gran pensatore è tale quasi senza saperlo. A nessuno di essi dev'essere mai passato per la testa: Voglio essere questo! Voglio essere quest'altro! Si sono sentiti artisti, pensatori, o meglio hanno operato da artisti, da pensatori, creando, ragionando, facendo naturalmente, semplicemente la loro funzione. Chi dice, come me: Vorrei essere questo! Vorrei essere quest'altro! ha gi

Il pover'uomo, tutto rinvoltato nel suo mantello bigio, leggeva lentamente, spiegandocele, alcune delle più divertenti favolette del Clasio, e io colla mia storia sacra sotto gli occhi, un po' mi commovevo sui casi pietosi delle pecorine, un po' riflettevo all'ingordigia di quel bighellone d'Esaù, che per un piatto di lenti aveva venduto il diritto di primogenitura.

E in quel momento, con lo spettacolo sotto gli occhi di colui che ormai sapevo cadavere in cui nessuno avrebbe potuto infondere un nuovo respiro di vita, tendevo l'orecchio al cinguettìo dei passeri che entrava, clamoroso, dalla finestra, e riflettevo intorno alla grande indifferenza della Natura per le nostre gioie e pei nostri dolori, pur indignandomi di poter pensare a simili cose in quel tragico istante.

Intinsi la penna nell'inchiostro per continuare, ma le parole non venivano. Inoltre riflettevo che, prima di scrivere, era necessario entrare con lo spirito nel soggetto, pensare col protagonista. Feci uno sforzo violento ed obbligai il mio pensiero in quei limiti; ma di tanto in tanto deviava e non mi era possibile rendermi conto di quanto durasse quella deviazione. «Scoccarono le tre.

Perchè quel grido lontano della botta che interrompeva il gran silenzio notturno mi teneva intento ad ascoltarlo quasi potesse avere un qualche significato per me? Riflettevo. A quest'ora, certamente il suo pensiero è qui, ed io mi preparo ad abbandonarla!