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Aggiornato: 4 luglio 2025
E tornò a cercar nella mente una frase, una parola, che non fossero vili; ma non udendo più voce dal Salapolli, girò il capo verso di lui, e lo vide bianco, terreo, muto, col telegramma aperto nelle mani tremanti. Gli fu sopra d'un balzo, gli strappò il telegramma dal pugno. Cinque parole. «Nicla annegata. Vieni subito. Gigi».
Con un sottil tagliacarte che somigliava a un pugnale, Bruno tagliava rapidamente un lato delle buste, apriva, leggeva, guardando innanzi tutto la firma. Oh! disse a un tratto. Armanda! È Armanda che mi scrive. Armanda Jeoffroy, ripetè il Salapolli. Credo che volesse molto bene al signor conte.... Sì, poveretta, ed io era molto cattivo con lei....
Scrivile tu, se è bella! rimbeccò Bruno. E alzava le spalle, duro e ostinato, sorridendo alla maraviglia di suo padre. S'era dovuto concludere un patto, per rispondere alla premura di Nicoletta Barbano, la quale di tempo in tempo chiedeva notizie inquieta: avrebbe scritto Salapolli.
Dimmi, dimmi, susurrava, tenendolo contro il petto e accarezzandolo, dimmi che cosa farai. Sarai grande? Porterai alto il nome dei Traldi?... Salapolli mi ha annunziato che sarai scrittore, poeta, che certo la gloria coroner
Entrò in furore, contro il figlio, contro il Salapolli, contro i domestici, minacciando rovine e vendette; aveva l'occhio fosco, fremeva, fiutava in aria, s'aggirava per le stanze come una belva. Bruno dovette rassegnarsi con le lacrime agli occhi a chiamar due infermieri; il Salapolli scrisse in tutta fretta alla contessa, avvertendola di quanto avveniva.
E tanto peggio per il mondo! fece il Salapolli, alzando le spalle. Un capolavoro vale il mondo intero. Su, su, vecchio matto! disse Bruno ridendo. Tu mi credi capace di scrivere un capolavoro?... Il Salapolli squadrò il suo allievo, pallido e nervoso, che sembrava divorato da un fuoco interno. Eh! Chi sa? mormorò.
Salapolli era conosciuto da tutti i piccoli librai che espongono la loro merce sui parapetti dei ponti; e possedeva una coltura d'arte, di storia, di geografia, disordinata ma vasta. Le sue lezioni eran piacevoli conversari a proposito di qualunque cosa, d'una vettura che passava, d'una vecchia cornice, d'un trampoliere del Giardino delle Piante, d'una ragazza che strizzava l'occhio e che gli offriva il paragone con la antica civilt
E a Gigi disse: È il mio vecchio maestro, Salapolli! Il vecchio inoltrò, e Gigi gli strinse vigorosamente la mano. Mi aiuti, disse. Sto pregando Bruno di lasciar per qualche tempo questa citt
Poi, non appena fu nella biblioteca, fece tre o quattro salti, tre o quattro piroette, sotto il naso del Salapolli trasecolato. Ah com'è bella! esclamò. Com'è bella, giovane, pura! Com'è ancora lei!
Onde il Salapolli ne parlava qualche volta con la contessa. Diceva: È la gloria. È il genio. E batteva le palpebre quasi non avesse potuto sostener la luce che sfolgorava intorno alla figura del diletto alunno. E con gli occhi umidi soggiungeva: Se il conte Fabiano potesse comprendere!... Quale consolazione ne avrebbe!... Come sarebbe superbo!
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