Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 4 luglio 2025


Toccava a Bruno e al Salapolli, ambedue silenziosamente inquieti, aggiustar le cose, riparar le ingiustizie che il conte Fabiano commetteva, sanar le offese che faceva, spiegare le sue scortesie involontarie.

E guardandosi intorno, e non trovando alcuno che la pensasse come lui e che volesse dare a quell'avvenimento un significato più largo e simbolico di quel che non meritasse una ragazzata, il Salapolli si ricordò che da molto tempo, da anni, la corrispondenza con Nicla era stata interrotta.

È arrivata molta posta per lei! ripetè il Salapolli. Vediamo. Sedettero a una lunga tavola, nera come le scansie che chiudevano i libri. La tavola occupava il mezzo della sala, in cui pioveva la luce da due grandi finestre e da una tettoia di vetro.

Seduto innanzi al tavolino, con la penna appuntata sulla carta, cercava invano una parola, una frase, che non fossero vili.... Udì battere discretamente all'uscio. Avanti! disse. Entrò il Salapolli. È arrivato un telegramma per lei, conte, egli annunziò. Sar

Felice quanto mi è possibile essere!... soggiunse in tono più basso. Il Salapolli rimaneva a guardarlo, con le mani in mano, confuso e meditabondo; poi disse: Mi pare un grosso imbroglio!... Che cosa? Che cosa ti pare un grosso imbroglio? domandò Bruno ridendo. Questo incontro con la signora. Quanti anni ha....? Aspetta. Io ne ho venti.... Dunque lei deve averne circa trenta....

Ma ella era lontana da lui; e al professore Salapolli pareva che la contessa non fosse più tanto spaventata dall'idea dei cattivi esempii e dei grandi modelli di sarcasmo che stavano sotto gli occhi di Bruno a Parigi. Eran passati i tempi in cui Clara Dolores sguinzagliava avvocati e sciupava lettere e telegrammi e carta bollata per avere seco il figlio.

Conoscenti, diceva Bruno, calcando sulla parola; perchè amici, veri amici ai quali potesse confidarsi, non ne aveva e forse non voleva averne. Il solo amico era il Salapolli, il quale era stato testimonio di quasi tutta la sua vita; gli dava del tu; e il Salapolli da anni lo chiamava conte e nulla aveva potuto ridurlo a trattarlo più familiarmente.

Salapolli ne rimase così mortificato che non disse nulla a Bruno. Il giovinetto non faceva più parola, e da anni, di Nicoletta. Nei suoi occhi la visione della fanciulla che cantava, diritta e sottile sullo sfondo del bosco, la poesia dei balsami arcani, era andata lentamente scolorandosi e poi era scomparsa.

Il professore Salapolli, con discrezione ma con insistenza, pregava Bruno d'impedire quello sperpero, o un giorno si sarebbe trovato sul lastrico. Perchè pagare cento ciò che vale uno? diceva. Son cose che strappano lagrime ai sassi!

Alzatosi di scatto, il giovane cominciò a passeggiar per la biblioteca intorno alla tavola rettangolare, a capo basso, con le mani nelle tasche dei calzoni. Poi subitamente proruppe: Com'è bella! Com'è ancora lei, fresca, giovane, pura!... Ho capito! pensò il Salapolli. Si tratta della sorella! E borbottò tra i denti: Povero signor Barbano!

Parola Del Giorno

serafica

Altri Alla Ricerca