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Aggiornato: 27 giugno 2025


Ella disse: Grazie. Farai di me quel che vorrai. Un canto umano ora giungeva nella notte, coprendo il suono roco del flauto silvestre: forse un coro di trebbiatori, da qualche aia remota sotto la luna. Senti? io dissi. Ascoltammo. Il vento asolava. Tutta la volutt

Eran vestite d’alighe spioventi: Avean sciolti i capelli, Disfatti i volti, occhi stravolti o spenti. Sotto ai lor piè l’acqua turbata avea Balenii di coltelli. Da quelle labbra scolorate uscìa Bava e un gemito rôco. Misto al rombo del mare esso venìa A parlarmi nel core.

Quando s'accorser ch'i' non dava loco per lo mio corpo al trapassar d'i raggi, mutar lor canto in un <<oh!>> lungo e roco; e due di loro, in forma di messaggi, corsero incontr'a noi e dimandarne: <<Di vostra condizion fatene saggi>>. E 'l mio maestro: <<Voi potete andarne e ritrarre a color che vi mandaro che 'l corpo di costui e` vera carne.

Nel silenzio che seguì si udiva il gorgoglìo roco dell'acquicella che casca dal prato. Senta la poesia come chiama! dissi. La poesia è qui. Vidi Mrs. Yves aggrottar le ciglia. Non rispose e disegnava in fretta; i suoi occhi andavano e venivano rapidamente dalla chiesa all'album. Non Le pare poesia? ripresi. rispose alquanto nervosa.

Io no, che sempre sitibondo e roco, Dall'alto invoco un refrigerio al cor; Ma per mutar di vento, Raccolto appena il desiderio, sento Che torna in polve il desiderio ancor. Il morto passa in mezzo al rumor grande Della citt

"Lo rivedo ho scritto un anno fa, e i lettori mi perdoneranno questa autocitazione lo rivedo in berretto da notte, col collo avvolto da una fascia di lana per la tosse che lo travagliava, con la scatola del rapè in una mano e il fazzoletto a quadrati rossi e azzurri nell'altra, acceso dai ricordi della memorabile seduta. E mi pare proprio di sentirlo parlare tra uno schianto di tosse e l'altro, più roco del solito: Figurati! Il Di Giovanni, con parola elegante e immensa dottrina, sviscera per un'ora, da pari suo, il tema della discussione, e sembra che non lasci più niente da aggiungere: ma si alza il Pitrè, prende il tema da un altro lato, e lo illumina di esempi, di riscontri, di osservazioni argute, rafforzando la tesi sostenuta dal Di Giovanni. Terzo (non rammento chi, ma egli lo nominò) quando il soggetto pareva gi

Esse si posavano sul volto bruno dell'ammalata, dai pomelli arrossati, mentre ella dormiva, gittata in quei torpori profondi che sono il preludio della morte: il figliuolo invano le scacciava con un ventaglio, esse ritornavano a posarsi su quelle labbra semiaperte da cui sfuggiva breve, rôco, rantoloso, il respiro.

Il largo respirare di Booz dormïente mesceasi de' ruscelli a 'l romor roco e grave. Era nel tempo quando la natura è soave: i colli avevano gigli su la cima fiorente. Ruth pensava; dormiva Booz. L'erbe alte e nere ondeggiavano; in pace respiravan li armenti; una immensa dolcezza scendea da i firmamenti. Era l'ora in cui placidi vanno i leoni a bere.

Poi succede un vasto silenzio; il gorgoglìo del torrente si fa più cupo, più roco: le vette vicine si mettono il cappuccio grigio: e vien giù un'acqueruggiola diacciata che spicca dagli alberi l'ultime foglie, gli ultimi boccioli dischiusi alla fallace lusinga di un estremo sorriso di sole estivo.

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