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Lo trovò infatti, sebbene molto sparuto, pure col viso sereno e lo sguardo limpido e vivace come non si ricordava di averlo veduto mai, un sorriso si disegnava sbiadito sulla bocca, e la sua voce, nel dargli il benvenuto, fu calma e lieta. Ma pur troppo, l'illusione non durò che pochi istanti. Appena gli ebbe parlato per qualche tempo, si accorse del disaccordo che vi era nelle sue facolt

E annunziò: La signora è chiamata al telefono Chi è? chiese Nicla, scuotendosi. Il signore. Aspettami! disse Nicla a Bruno. Bruno aspettò con la fronte appoggiata ai cristalli d'una finestra, pensoso, come quando, piccino, soffiava sui vetri e disegnava pupazzi col dito nel velo del fiato. Nicla tornò. È mio marito, disse, che mi avverte che verr

La sua figura si disegnava mollemente nella luce grigia del crepuscolo. Era una bella contadina, alta, dalle spalle larghe, dalle braccia solide quanto quelle di un uomo, ma belle, tonde e grassoccie. Il viso regolare, freschissimo, sebbene gi

Fece una pausa, guardò Folco per comprendere quale effetto sortivano le sue parole; ma il giovine a testa china disegnava con la punta del bastone imaginarii disegni sul tappeto. Per ciò credevo, soggiunse Ariberto esitante, che non vi sareste trattenuti ancora a lungo. Folco levò il capo e, guardando dritto Ariberto negli occhi, interrogò: Tu mi consigli di andarmene?

Tutte le sere, quand'erano vicine le nove, una finestra di quella certa casetta si rischiarava per alcuni minuti, e un'ombra, ben nota, si disegnava dietro dei vetri... Anche quella sera vi sarebbe apparsa l'ombra della fanciulla? Andrea, giunto il momento, si fe' coraggio.

Pietro la guardò, l'osservò bene: aveva indosso la vecchia giacchettina blù di Nora! Oh, quante memorie dolci, care, suscitava nel cuore dell'abbandonato, quella povera giacchettina logora! Come stava bene a Nora, quando camminava diritta col suo passo leggero, ardito, le mani affondate nelle tasche e tutto il bel corpo si disegnava alto e florido!

E accennò a sinistra. Indi soggiunse. Ma, con questo buio, sfido a vederci..... Domani, domani. Chiacchierando così, si arrivò ben presto a una casa isolata in cima alla collina. La porta d'ingresso era aperta, e lasciava veder una tavola apparecchiata e rischiarata da un lume a petrolio. Nel vano della porta si disegnava una figura di donna.

Il suo vestito non aveva nulla di speciale, poichè il costume nazionale va perdendosi a poco a poco anche nelle classi meno alte, ma la sua veste bruna e casalinga disegnava delle forme che molte duchesse avrebbero invidiato.

«Male accorto che siete! egli è il più tristo che illumini il sole: uccisore del suo fratello, mortale nemico mio.» E in questo punto Rogiero gli narrò le cose avvenute, quelle che disegnava operare, e alla fine delle sue parole interrogò: «Che parvene? è egli uomo da amarsi costui

Ma il suo corpo abbandonato sulla rozza panca presso al focolare, si disegnava ancora armoniosamente, con delle linee morbide, eleganti. E i bei capelli di un biondo scuro che le si arrovesciavano sulla nuca in una massa pesante, molle, ondulata, mettevano uno strano fascino voluttuoso intorno a quella faccia pallida, segnata dalla morte.