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Aggiornato: 7 giugno 2025
Poco lontano, colle teste quasi appoggiate al muricciuolo, ov'egli sedeva, dormivano suo padre e sua madre. Per poco ch'egli discendesse coll'occhio dell'anima sotto le zolle fiorite, ne rivedeva le care spoglie composte nell'eterno silenzio, immagini evidenti come non eran tornate mai davanti al suo occhio vivo, quando altre forze lo trascinavano ad altri pensieri.
Rivedeva un villaggetto ai piedi dell'Appennino, dove la sua vecchia madre viveva, rassegnata e solitaria, seguendo coi semplici pensieri il figlio errabondo in paesi lontani.
L’antefatto che ha dato origine alla sfuriata spiritosa dell’offeso imperatore è questo. Giuliano, dopo esser rimasto per quasi un anno a Costantinopoli, ne partiva nell’estate del 362 onde recarsi ad Antiochia e farne la sede dei preparativi per la disegnata spedizione contro il re di Persia. Visitata Nicomedia, dove egli aveva passata una parte della sua adolescenza e che, commosso, rivedeva abbattuta dal terremoto, attraversata Nicea, fermatosi a Pessinunte per adorarvi la dea Cibele, la Madre degli dei, e scrivervi, in una notte, la sua mistica dissertazione, per Ancira e Tarso giungeva ad Antiochia, dov’era accolto da un’immensa moltitudine che salutava in lui il nuovo astro dell’Oriente³²⁴. Ma il favore popolare subito si spense e, fra l’imperatore e gli Antiochesi, si manifestò un disaccordo radicale. Giuliano, anche in mezzo ai grandi preparativi per la spedizione persiana, non dimenticava l’obbiettivo ch’egli aveva posto al suo regno, la restaurazione del Paganesimo moralizzato. Ora, Antiochia, citt
E Nora pensava a quell'altra passeggiata.... all'ultima passeggiata che avevano fatto insieme a Milano.... ai giardini.... dietro il Museo.... e rivedeva il viso pallido, straziato dall'angoscia.... sentiva quella voce rotta dall'amore, dal dolore e dalle lacrime. Povero Pietro! Si voltò, guardò in fondo alla piccola stradetta, guardò innanzi.... non c'era nessuno.
Non se lo spiegava; eppure dovunque si voltasse, a qualunque occupazione si desse, egli rivedeva la freddezza di quegli occhi ed il disdegno di quelle labbra; insieme il volto pallido e simpatico, le treccie nere e le stelle bionde di tartaruga: dappertutto la stessa immagine.
Ma a un tal pensiero si sentì stringere il cuore, provò uno strano sconforto. Rivedeva netta l'immagine di lei, con tutte le seduzioni: si ricordava del suo sorriso, delle sue parole, de' suoi minimi gesti.... E la scacciava; cercava di contrapporle l'immagine di quell'altra. Ma quell'immagine si presentava sbiadita, la vedeva come attraverso un vapore. Amava Lia.... l'amava con tutta l'anima sua.... la povera fanciulla non era bella; ma era tanto buona, aveva gli occhi così dolci!... O ch'egli non aveva forse provato un momento di vera felicit
La signora Cesarina si era ricomposta sul canapè, e in quella luce che cominciava ad oscurarsi, la sua figura e la sua faccia raddoppiavano sull'altra la vaga impressione di terrore provata sino dal principio della scena. Confusamente, in uno spasimo segreto, ella rivedeva i momenti migliori della propria vita, come certi infermi alla vigilia di subire una operazione chirurgica tremano di un freddo spirituale e fuggono nel passato, dove gi
Di nuovo Mario Vergalli era solo; solo nel salottino della Teresa. Dio, Dio! E non più tardi di ieri ell'era lì, seduta accanto a lui, ed egli la rivedeva nel suo pensiero, così dolce, così triste, così sofferente. Ed egli aveva osato esser brutale nel linguaggio e nei modi con la poveretta; aveva potuto lasciarsi trasportar dall'ira, dalla gelosia, dal cieco impulso dei sensi!
Anche i sogni sono sintomatici in patologia. Ariberti si fece allora a raccontare per filo e per segno tutto quello che gli era occorso in quella notte memorabile, dall'apparizione del personaggio, invocato in un momento di sdegno, fino ai pentimenti della sua scontenta vecchiaia. Il conte Filippo, che era così spesso in ballo e si rivedeva come in uno specchio nelle memorie dell'amico, stette ad udirlo con molta attenzione, dimenticando a volte la sua condizione di medico, per seguire il racconto colla benevola curiosit
E Marta rivedeva, in una specie di visione magnetica, la bella campagna estiva, gli alberi frondosi ramificanti sopra lo sfondo azzurro e un meschino insetto che tendeva i suoi fili d'argento.
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