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Attorno al pianoforte, ora, si rideva. Il maestro giovanetto, pallido, col grosso ciuffo di capelli neri sulla fronte, arrivato da poco da Londra, raccontava a quei suoi amici napoletani l'ostinazione delle misses e delle mistresses inglesi a volere imparare le patetiche romanze italiane: ne rifaceva le smorfie e le contorsioni, vivacemente col brio del napoletano che si vendica della lunga stagione di nebbia sopportata a malincuore. Tatti ridevano, specialmente il marito di Paola: Paola, ritta in piedi, si sventolava col grande ventaglio di raso nero, dove un pittore fantastico aveva dipinto un paesaggio lunare. E Fulvio, non potendo parlare, guardava Paola: la guardava con tanta intensit

Que' due buoni signori raccontavano tra una portata e l'altra d'aver veduti stracciati per la strada alcuni fogli del Caffé, e parevano in collera. Ma io credo che facessero finta, perché di quando in quando si guardavano e ridevano, ed erano insomma di buon umore.

L'avevano trovata! Scintillavano, ridevano... Poi lo Spirito della Musica piombava colle grandi ali tra di loro due, e portava via la sua bambina via, suonante e sognante, lontano dalla cerchia del materno amore... La signora vestita di nero si premette il fazzoletto sugli occhi. Nancy era avvezza a vedere quel gesto, ma pur sempre ne rimaneva commossa.

Lo spettacolo di quegli uomini che schiamazzavano in coro lo aveva arrestato di botto, la prima volta; e suo padre gli aveva detto che stavan facendo il denaro. Eran gli stessi uomini che sedevano a tavola con lui; la mattina avevan fatto gridare gli altri, la sera mangiavano copiosamente e ridevano. Bruno attraversava la vita in quell'epoca ad occhi sbarrati, per vedere tutto e comprendere.

Erano infervorati nelle elezioni. Si arrabbiavano, si invelenivano, ridevano, gridavano gli uni contro gli altri, senza intendersi; tutto per le elezioni. Soltanto quando parlava Matteo Cantasirena si chetavano, tacevano: lo ascoltavano con interesse, con piacere, sorridendo. Matteo Cantasirena parlava poco a colazione, perchè mangiava molto; ma quel poco era prezioso.

Dalli addosso bravo! uh! uh! gridava la gente, accerchiando i due campioni. Intanto Lorenzo e Giovanni, che la folla aveva divisi da Damiano, rimbeccavano ingiurie e bestemmie agli altri due compari del maestro; e tra la gente che li accerchiava, molti ridevano, molti potevano appena tenersi dal prender parte al parapiglia.

Egli rabbrividiva allora, pensando che anch'esso poteva essere condannato alla galera, e quindi venire calcato in quella putrida fogna, e frammisto a quei volgari malfattori, a quei ladri, a quegli omicidi, che colle infami vesti sul dosso, e colle colpe più infami sulla coscienza ridevano della pena insieme e del delitto.

Filippo discese e passò qualche ora in salotto, a fianco di sua madre. Gli ospiti ridevano ascoltando le chiacchiere del conte Mercatelli, piccolo, pelato, rosso in volto, che magnificava il sonno.

E le fanciulle che andavano al tennis in camicetta bianca e gonna corta, passando a braccetto, gaie nella spietata luce del sole di giugno, si voltavano a guardarla, e ridevano.

Allora vedi che si può uccidere; perchè gli ufficiali montavano a cavallo, pranzavano con noi, ridevano, e facevano tutto come gli altri. Talchè, seguitò Nicla se tu fossi più grande, tu andresti a uccidere Duccio Massenti in duello? Certo! rispose Bruno. Mi piacerebbe! Ma egli potrebbe uccidere te, osservò Nicla. Tu credi? fece Bruno sorridendo con lieve ironia.