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Un po' dopo ho dovuto ricaricare la pipa e fumare, per illudermi che gli individui sulla tinozza erano persone sedute. Venivano via i miasmi della fogna che mi andavano per la cappa del naso come della starnutiglia. C'era uno in manica di camicia che non pativa come pativo io. Mangiava il suo pane senza starnutare. Era gi

Povera colei, che impara a conoscere i misteri del sesso dalla lasciva cameriera o dal vecchio libertino! Essa entra nel tempio d'amore per una fogna, mentre dovrebbe entrarvi per una porta di marmo inghirlandata di fiori. Il primo amore. Emma da qualche tempo, e soprattutto dopo aver saputo dalla mamma il nuovo Verbo, era sempre triste o dirò meglio malinconica.

Un prete, che non rammenta come siffatti fratelli nostri le italiane donno sventrassero, e il frutto dei santi connubi portassero in trofeo infilato nelle baionette; e manco rammenta le creature cosperse di acqua di ragia ed arse fra il baccano e le scede a mo' di sorcio di fogna.

Unico spavaldo un colonnello grassoccio, mani sui fianchi, gomiti in fuori, testa alta. Ondeggia sopra, avviluppante, l'immenso puzzo nauseoso acido e dolciastro degli eserciti austriaci. Puzzo di fogna, stiva, iodio, sudiciume, orina fermentata, latrine, becchi, e serraglio. Raby in piedi grida: Siete tutti prigionieri! Ma gli ufficiali austriaci e ungheresi discutono fra di loro animatamente.

Condusse il conte in una bruttissima via, stretta e sucida, la peggiore di Pesaro; si arrestò dinanzi ad una meschina casupola. È qui, disse, che quella vecchia abita. Andatemela a chiamare, rispose il conte, spaventato quasi, disgustato certo dalla specie di fogna, in cui si trovava. Il sagrestano entrò nella casa, Il cavaliere di Malta girò lo sguardo intorno a .

Stavo per rivolgergli la parola, quando si sollevò, e, traendo dalla fogna un cencio infilzato a un bastoncino, esclamò, con quel timbro di voce proprio dei lavoratori della montagna: Una calza! e poi si lagnano della povert

In letteratura io e la Kuliscioff siamo divisi da un abisso. Ella, se l'ho capita bene, sente ancora dell'affezione per la vita romanzesca intessuta dalla fantasia dell'autore e drappeggiata nella fraseologia che non lascia esalare i cattivi odori dell'ambiente. Io sono più rude. Spalanco tutte le porte, discendo in qualunque fogna e mi servo del linguaggio dei personaggi che riproduco.

Egli rabbrividiva allora, pensando che anch'esso poteva essere condannato alla galera, e quindi venire calcato in quella putrida fogna, e frammisto a quei volgari malfattori, a quei ladri, a quegli omicidi, che colle infami vesti sul dosso, e colle colpe più infami sulla coscienza ridevano della pena insieme e del delitto.

E non sapresti intrattenere una platea giocando alla palla con la tua tiara costellata, Sei piuttosto un topaccio di fogna.... No!... No!... rinuncio volentieri al mio genio creatore, e preferisco finalmente plagiare, come non feci mai!

Mi sono stati raccontati gli ultimi particolari di Enrico Corio. Egli era un tipaccio di giovine che si lasciava concitare dalla libidine dinanzi la carne del suo sesso. Dopo avere straziato il ragazzo fino alla strangolazione lo chiuse, nel luglio del 1896, in una fogna, credendo di seppellire con esso anche il delitto.