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Aggiornato: 24 giugno 2025
Ritenne Margherita le pupille nella devota effigie, le alzò al cielo, parve riconfortata, e raggiante del presentimento dell'immortalit
La sua persona secca ed attillata di vecchietta pulita era scossa da un lieve tremito, il capo grigio si inclinava quasi a indagare la terra che fra non molto doveva accoglierla, la luce smorta delle pupille sembrava ritirarsi poco a poco nel mistero dove si decompongono le vite. Orsola le dissi tu però credi che vi è in me qualche cosa che non cambier
Tu dolcemente abbandoni il molle tuo dorso fra le mie braccia; Il tuo busto delicato s'illanguidisce fra le mie dita, che si trastullano inconscie con le tue piccole costole... Tu hai tremanti implorazioni nelle pupille piene di azzurri silenzî... Ahimè! si capisce: vuoi soltanto dormire e andartene alla deriva, lontano da me, sulla grande cantilena dei mari, verso i tuoi sonni lontani!...
Anche le civette impaniano, dice il proverbio; e il Cardinale, infiammato dal desiderio di venire a capo del suo disegno, ci aveva messo troppo più mazza che non ci bisognava. Le pupille del Luciani oscillarono corruscando, come quelle delle belve prima di spiccare il salto; e la parola prorompendo impetuosa gli si rompeva fra i denti.
Le tue piccole onde sorridono trotterellando sulla ghiaia... Così, così a timidi passi io seguivo il bel sogno fiorito di due verginali pupille e il riposo del cielo fra labbra innamorate!... Così io camminavo a passi timidi nel serico fruscìo delle vesti muliebri, andando verso l'ardente penombra persuasiva... Orrore!
La penna le restava sospesa fra le dita paralizzate, una nebbia offuscava le sue pupille; di tratto in tratto un sudor freddo le gocciolava giù dalla fronte.... Avrebb'ella presunto troppo delle sue forze? Avrebbe avuto paura?
In una sola, trepida Gioia che accende i petti e le pupille; Che lancia ai glauchi spazii Risa, speranze, cantici, faville; Che va fra cielo e popolo Su l’ali di magnetiche parole: Che sfolgora per l’aere Coi fulvi raggi del novello Sole. .... Silenzio.... è l’ora.
Le parve d’esser cento e d’esser mille. Fu la donna del gran sogno vermiglio. Nel sole abbacinò le sue pupille. Ma a poco a poco si trovò smarrita, nè seppe come.
Le sue pupille, salite sotto le palpebre, vi rimanevano coperte a mezzo, come stravolte nello spavento di una visione dileguata; però, adesso che il loro azzurro pareva essersi dilatato, la luce non le offendeva quasi più.
Volarono sopra il capo del guadante molti uccelli ordinati in triangolo, giocondi al cantare, e discesero tra li alberi. Onde l’uomo, allettato da quella melodiosa delizia di richiami, sostò su l’altra sponda; e piacevolmente poi andò premendo la freschezza dell’erbe con le calcagna use alla sabbia torrida, mentre le sue pupille fastidite dal candor salino si riposavano nel verde.
Parola Del Giorno
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