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Aggiornato: 24 giugno 2025


Immobile, colle braccia in croce sul petto, la fronte trasudata e grondante, le pupille sbarrate e mute nel nero cerchio delle occhiaje, contratte le labbra, le mani istecchite, livide l'unghie, e tutto della persona sfinito e perduto, quell'uomo sosteneva ancora la lotta dello spirito colla carne.

Con le pupille fisse a terra, con le mani intrecciate sulle ginocchia, ella mormorava: Perchè ho risposto di no?... Perchè?

Ildebrando, che con le pupille spalancate ed immobili era restato a guardarla, quasi avesse voluto in quello sguardo racchiuderla, serrarla come la mano del catalettico serra piccolo disco, divorarla con avidit

La fanciulla gli dardeggiò uno sguardo a guisa di saetta; egli lo ricevè stringendo gli occhi, e facendo sfavillare le pupille.

I nostri occhi scambiarono lungamente i loro raggi, fino a tanto che io mi sentii affascinato da quella luce; essa abbassò le pupille facendosi rossa come una bella rosa di maggio. Allora, esaltato dall'entusiasmo, esclamai: Agata... vi ringrazio... ora sono felice! Felice di che cosa?... mi chiese con un'aria che mi fece rabbrividire, e di quale favore mi ringraziate?

Come face cui viene meno l'alimento, ora è pallida e presso ad estinguersi, ora divampa di subita luce, indi ricade; così nelle pupille alla morente, or quasi si spegneva la vitale scintilla, ora ritornava a sfavillare, e mentre di nuovo animate pareano erranti cercare quegli che più loro incresceva abbandonare, tornavano di nuovo ad offuscarsi.

Io le strappai le mani dal volto, le inghirlandai con le mie braccia il collo, ed esalai, curvo sulla sua bocca triste: Luce delle mie pupille! Non vedi come mi ti striscio a' piedi? Non vedi come sanguino? Abbi piet

Tesi l'orecchio, sperando e temendo che sopraggiungesse mia madre. Ella aprì gli occhi. Ah, Tullio, sei tu? Ella aveva la sua voce naturale. Cosa inaspettata: io potevo parlare. Dormivi? le dissi, evitando di guardarla nelle pupille. , m'ero assopita. Io dunque t'ho svegliata.... Perdonami.... Volevo scoprirti la bocca. Temevo che tu non respirassi bene.... che le coperte ti affogassero....

«Vattene dunque, e mi lascia morire in pace.» «No: finchè il velo della morte non sia calato sopra le tue pupille, scorgi il mio aspetto, e d

Sul re captivo ella teneva fise Le sue pupille. Ella l'amò e l'uccise. Dei prigionieri poi fissò la sorte; Prescrisse strane leggi; ogni coorte Vide sfilare in una polve d'oro. I serti vinti chiuse nel tesoro E prodigò le gemme. Poi le sale E i cortili s'aprirò a colossale Festa. Nel colmo del gioir furente, Ella scomparve.

Parola Del Giorno

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