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Aggiornato: 1 giugno 2025


Ottone II dimorò due volte a Ravenna e Ottone III vi soggiornò a tre riprese. Fu qui che questo giovane principe proclamò il primo dei Papi tedeschi, suo cugino Bruno, che dopo, sotto il nome di Gregorio V, si pose sulla propria testa la corona imperiale. Ottone III amava Ravenna e i suoi santi, con quella passione esaltata che fu il segno distintivo del suo carattere. Ivi egli elevò dal seggio episcopale alla dignit

Pesti, ansanti, a fatica retti dai cavalli, prendemmo postura riverente dinnanzi ai gradini della dama, ed ascoltammo l'araldo: questi proclamò, un giudice, messer Eude.

Lord Pepe è un uomo di principî onesti; quando vide il pseudo-Rochette farsi giustizia, non seppe trattenere il grido verace dell’anima sua e proclamò ad alta voce:

Quest'opera civile poteva rimanere incompleta se non si pensava alla base: alla coltura cioè, e alla educazione. In Sicilia il numero degli analfabeti era ed è grandissimo, quale in nessun'altra nazione civile di Europa; ebbene, si rimedia assecondando le aspirazioni dei grandi proprietarî della sala Ragona, che acclamarono alla proposta di sopprimere la istruzione obbligatoria; incoraggiando quel bravo consigliere di Prefettura, che in Mazzarino proclamò che il dogma della nuova Italia da ora in poi dovrebbe essere quello della ignoranza obbligatoria ed in conformit

Amo, e sovra il cor mio palpitò il core Del mio Diletto, ed era ah ! il proclamo All'universo in faccia era il Signore! Io lo vidi, il conobbi, ei m'ama, io l'amo! Fac ut ardeat cor meum. Amo, e sovra il cor mio col nome santo Sta del Signor quel d'una Donna impresso Quel della Vergin che a Lui siede accanto! Quel di Colei che gloria è del suo sesso!

Gwendaline, se mi vuoi bene, taci, taci.... Io non ti voglio bene, ella proclamò, ma quietamente. Se me ne hai voluto, taci, non mi uccidere tu.... Io non ti ho mai voluto bene, ella insistette a negare, serrando fieramente le belle labbra rosse e fresche. Julian Sorel la guardò, con tale una novella disperazione negli occhi che la superba donna sorrise di orgoglio.

Il 24 ottobre, a mezzogiorno, il generalo Zappi proclamò ufficialmente lo stato d'assedio per Roma e suo territorio, e il disarmo generale. La proclamazione aveva la data in bianco, prova che da molto tempo era preparata, e che non si osava pubblicarla. Era la prima sfida aperta dal governo papale al popolo romano, e ad essa fu data conveniente risposta.

Con tempestoso desiderio Adalberto si fece capo della vanguardia delle lance, e, mandato Guidaccio in coda alla torma a fare compagnìa all'arnese più disutile, l'astrologo, corse al castello di Oldrado.... In quello c'era madonna Guidinga!... Ad Adalberto scoppiava il cuore al fragorosissimo segno dell'arme! Fu calato il ponte, s'aperse il portone, e venne innanzi un garzonotto tutto in bianco, con un bastoncello alzato, il quale proclamò: Quelle non essere le regole delle castella, doversi procedere come l'uso fra onorati cavalieri comporta. Passate tre ore da questa dichiarazione, mandate pure l'araldo, e noi risponderemo, e mandatelo suonando le campanelle dalle torri di legno, noi risponderemo suonando i pifferi dalle torri di sasso. E il garzonotto tanto tenne levato il bastoncello bianco, a segno di inviolabilit

«Nei secoli addietro, allorquando a migliaia a migliaia i galantuomini, o dirò meglio, gli impregiudicati, morivano di fame, un cotal Beccaria finse di intenerirsi sulla sorte degli assassini appiccati alla forca. Tutti i filosofi dell'epoca fecero eco alla nenia, e la canaglia (ciò si comprende) proclamò il Beccaria altamente benemerito della Societ

«Fortunata arrivò con le vesti tenute in su da una cintura verde, in modo da lasciar vedere al disotto la tunica ciliegia, le legacce delle calze tessite in oro, e le pantofole dorate; si asciugò le mani nel fazzoletto di seta che le cingeva il collo, e si accampò sul letto della moglie di Kabimas, Scintilla, la quale battè le mani e Fortunata gliele baciò. Queste due donne non fanno che ridere e confondere i loro baci avvinati; Scintilla proclamò la sua amica donna di casa per eccellenza; e questa non fa che lagnarsi dell’indifferenza maritale. Mentre esse si stringono così; Kabimas si alza silenziosamente, afferra Fortunata pei piedi, e la rovescia sul letto:

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