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Aggiornato: 18 luglio 2025


Ora, ripigliai, conducetemi alla presenza di Melendez.

Sciolse dall'affettuoso amplesso, mentre la madre con dolce rimprovero cominciava: "Annetta? ma perché sei rimasta tanto fuori?" ambedue misero un grido di sorpresa vedendosi in presenza di uno straniero.

Voi, Principe, dovete tornare a Roma. La vostra presenza qui non è necessaria per ora, mentre l

L'alfiere doveva dar saggio di comandare in modo inappuntabile tutti gli esercizi della compagnia, in presenza del sergente maggiore, del colonnello e del tenente colonnello del reggimento. Egli doveva inoltre rispondere a tutte le interrogazioni che i detti ufficiali avessero creduto di rivolgergli sul Libretto Militar, ossia catechismo degli esercizi, e sul servizio in campagna compilato dal maresciallo Schoulemburg. Infine doveva rivelarsi provetto nel maneggio delle armi, della picca e della sargentina, conoscere la suddivisione del reggimento in plotoni, divisioni, ali, centro, dare ragione di tutti i tocchi di tamburo e superare alcune prove sulle matematiche elementari e sul disegno. Il tenente oltre che dimostrarsi come l'alfiere idoneo nel maneggio del fucile e della picca doveva saper compilare polizze di scansi, ossia liste di deconto individuale, redigere quietanze dei depositi di danaro che, eventualmente, i soldati gli avessero confidato, tenere al corrente la vacchetta, o giornale di presenza della compagnia, infine comprovare un'abilit

«Giunto io a lui, si partì da uno delli fratelli ed altri signori con li quali guardavano alcuni giochi di fuoco e solo con un suo gentiluomo si ritirò sotto una loggetta. Introdotto che fui alla sua presenza dissi: che se la Serenit

Pare ch'io portassi meco da Milano una cert'aria che produsse l'effetto dei venti alisei sul mare in bonaccia. Io ascoltava con naturale soddisfazione le ingenue confessioni dei primi torbidi prodotti dalla mia presenza in quell'anima pura.

Passarono due giorni, in cui Emilio sfuggì accuratamente la presenza di Marianna; il che gli fu facile, perchè anche la donna da parte sua non aveva una gran voglia di trovarsi con lui.

Così visse Lorenzo Salvani dal 1832 fino al '47, sempre accanto a sua madre, e non vedendo suo padre se non rarissime volte, allorquando l'esule interrompeva i suoi sconsolati viaggi per venire a salutar di soppiatto la moglie e fuggirsene da capo innanzi che la polizia avesse sentore della sua presenza: mesti ritorni e meste dipartite, che poi risplendevano come altrettanti fari luminosi sul mare tenebroso della sua vita raminga.

Se volete degnarvi di rammentare quel che s'è detto ieri, prima di entrare in refettorio, io stesso, che prima non vedevo di buon occhio la presenza dei novizi tra noi, vi ho confessato sinceramente d'essermi convertito alle vostre ragioni. Era una cortesia da parte vostra, disse il priore, inchinandosi. Ma restava sempre una opinione personale.

L'incontro, adunque, fu freddo e cerimonioso che nulla più. Gino, d'altra parte, era come smemorato; non vedeva, non intendeva niente di ciò che gli stava dintorno, o che gli toccava di fare. Desiderava la presenza di Giuseppe, il nostro povero Gino; ma Giuseppe non c'era, ed egli doveva starsene con l'anima in soprassalto fino a Modena, che era come dire fino al giorno seguente. E peggio ancora quella fermata a Sassuolo, che non il viaggio di Fiumalbo fin l

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