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Aggiornato: 11 maggio 2025


Pure, qualcheduno, o per vanto, o per altra leggerezza, doveva aver accennata la cosa. «Ad onta delle aggravanti» aveva detto a lui l'applicato. E quali, le circostanze aggravanti, se non erano quelle? Ma allora, perchè il perdono a lui, e agli altri la persecuzione, fors'anco il processo e la pena? Gino Malatesti arrivò a Sassuolo in uno stato veramente compassionevole.

Fortunatamente il conte Jacopo non era molto espansivo per indole, e faceva le sue dimostrazioni d'affetto con una grazia riguardosa, piuttosto destinata a salvar le apparenze, che rispondente ad un bisogno del suo cuore paterno. Il signor conte non era venuto senza un perchè ad aspettare il figlio a Sassuolo. Voleva aver tempo e libert

Pensate a questo, Gino, e finiamola con le vostre ripugnanze inesplicabili. Inesplicabili! Vi piace di chiamarle così; mormorò Gino. Ma io non vi ho detto ancora tutto. Parlate, allora. Siamo qui per dirci ogni cosa. Appunto per questo ho voluto venirvi incontro a Sassuolo. Ebbene, padre mio.... Se non fossi io l'uomo più adatto a far felice la giovane Baldovini.... Se ella amasse gi

La famiglia era tutta radunata, tranne quei due uomini, fratelli del signor Francesco e da lui accennati poc'anzi, uno dei quali era alla serra, e sarebbe capitato più tardi, e l'altro era a Sassuolo, sarebbe venuto altrimenti. Venne in quella vece il momento di prender posto a tavola.

Capitolo XV. Anima forte. Il povero Don Pietro riprendeva in quel medesimo giorno la via dei monti. Ah , come lo aveva pensato dianzi, nel tribunale della penitenza, lo pensava ancora in carrozza, sulla strada di Sassuolo; gran fortuna sarebbe stata per lui non muoversi dalle Vaie. Santi gioghi d'Appennino, quanto meglio è il vivere sotto le vostre grandi ombre, anzi che scendere nei centri popolosi, a confonderci lo spirito in mezzo a tutte quelle passioni intricate e malsane, che muovono i desiderii e governano gli atti degli uomini civilizzati! Anche lassù, nei volghi agresti, hanno imperio le cupidigie, e generano il peccato; ma lassù non sono dotte complicazioni di colpa, non artificiose cospirazioni di più vizi, non raffinatezze di crudelt

L'incontro, adunque, fu freddo e cerimonioso che nulla più. Gino, d'altra parte, era come smemorato; non vedeva, non intendeva niente di ciò che gli stava dintorno, o che gli toccava di fare. Desiderava la presenza di Giuseppe, il nostro povero Gino; ma Giuseppe non c'era, ed egli doveva starsene con l'anima in soprassalto fino a Modena, che era come dire fino al giorno seguente. E peggio ancora quella fermata a Sassuolo, che non il viaggio di Fiumalbo fin l

«Vostra madre, i vostri fratelli e le vostre sorelle vi abbracciano con me. «Vostro padre «Conte JACOPO MALATESTIGiovedì, a Sassuolo! E che giorno era quello? Ahimè, un martedì. Gino rimase istupidito dal colpo. Giovedì a Sassuolo! Ma bisognava dunque partire quella sera medesima? Al più al più, sull'alba del giorno seguente?

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