Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 22 giugno 2025


E quind'innanzi facciamo come fo io, povero profano, che oramai, quando vorrò vedere dell'arte buona, sentire la scossa elettrica del sublime, se sarò a Firenze andrò a Pitti, o agli Uffizii, se sarò a Roma pellegrinerò apostolicamente fino ai Musei Vaticani, se sarò a Parigi come ora, domanderò ospitalit

Come palazzo regio, le Tuileries erano cosa moderna. Le aveva ideate Caterina de' Medici, che, dopo la morte disgraziata di suo marito in una giostra, non voleva più saperne del palazzo delle Tournelles, e non amava ancora abbastanza il vecchio Louvre, in cui si era ridotta. Enrico IV prosegui l'opera incominciata da Caterina, ma non volle uscire dal Louvre. Maria de' Medici, sua moglie, andò, lui morto, ad abitare nel Lussemburgo, fabbricato da lei sul gusto del palazzo Pitti, suo nido natale. Luigi XIII, il suo figliuol putativo abitarono le Tuileries; solamente, e per poco, Luigi XV, fin tanto che rimase sotto tutela. In quei tempi, la Corte dimorava a Versailles. Alle Tuileries fu impiantata l'Accademia reale di musica; poscia la Commedia francese, e Voltaire ci fu incoronato d'alloro. Fu la rivoluzione (vedete stranezza) che allogò nelle Tuileries i re di Francia, con un decreto dell'Assemblea costituente. È vero bensì che l'intenzione non era di lasciarceli a lungo. Infatti, essa li mandò ben presto alla prigione del Temple e di l

Di mano in mano che passava il Granduca con la novella Sovrana, applausi ad applausi, dimostrazioni a dimostrazioni di gioia succedevano.» I Sovrani giunsero al Palazzo Pitti. «La vasta piazza continua il giornalista nello schietto stile del suo tempo avanti all'I. e R. Palazzo di Residenza, rigurgitante di popolo, all'arrivo dei RR. Sovrani, di voci di letizia risuonò.

Ho vivissimo il ricordo di questa sensazione di cosa ghiaccia.... Non è un'aberrazione della mia fantasia.... Eppure sono arrivato a dubitare anche di essa. Perchè? Ecco: rammento di averla incontrata un giorno nei giardini di Pitti con le sue due amiche dell'altra volta.

Dalla Porta San Frediano fino al palazzo Pitti le finestre, i balconi delle case erano adorni di arazzi, di tappeti; le vie erano calcate di folla, «Procedeva lentamente scrive il cronista di un giornale per appagare le rispettose brame della concorsa moltitudine il Reale Corteggio.

Bartolomeo dimostrò quanto lo studio della plastica avesse influito sulla pittura; le sue figure sono spesso grandiose come quelle di Michelangelo e quasi statuarie, come specialmente il suo evangelista Marco nella galleria Pitti. Egli morì nell'anno 1517; ci ha lasciato un ritratto del Savonarola, che ci rende in modo caratteristico la figura fanatica di questo profeta del Rinascimento.

Tutta la roba nostra, o almeno un due terzi della roba nostra in materia di pittura, è qui dentro. Mettete insieme le gallerie Vaticane di Roma, Pitti e gli Uffizi di Firenze, il Museo Nazionale di Napoli e cinque o sei pinacoteche delle corti minori della penisola; tutti i capolavori nostrani, raccolti in questi santuarii del bello, non raggiungono la met

Il convento dei domenicani in San Marco a Firenze, oltre ad avere un'importanza storica, ne ha una immensa dal lato artistico. Deve la prima al Savonarola, l'altra a due maestri esimî nella pittura, Angelico da Fiesole e Fra' Bartolomeo. La piazza sulla quale sorge il convento è ancor oggi, come ai tempi di Lorenzo de' Medici, uno dei ritrovi della vita artistica fiorentina, il terzo, dopo gli Uffizi ed il palazzo Pitti; col

Avea governato per mezzo di sua parte giá democratica, poi meno aristocratica, poi aristocratica sola; aveva usurpati, o nemmen ritenuti carichi; anzi li avea dati e mantenuti a Neri Capponi, a Luca Pitti, a tutti i grandi minori di lui; avea portato il segno della vera e rara grandezza, non aveva avute invidie.

Parola Del Giorno

rincorare

Altri Alla Ricerca