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Poi non si rividero più. E forse in quel cuore, ove aveva regnato Adriano, restò una ferita, ed in quello, ove aveva regnato Vitaliana, una cicatrice. L'inverno giunse. I balli cominciarono. Vitaliana rientrò nel mondo al primo ballo delle Tuileries. L'effetto che vi produsse fu immenso.

Cavour non ha forse compiuto mai nulla di così importante, come in quel mese autunnale in cui movendo la mano dalla sua tranquilla Leri stornò i disegni federalisti della diplomazia imperiale. Ma anche Napoleone III riprese subito il senso netto dell'uomo di stato; e comprese, che nessuna potenza al mondo era in grado di contenere il movimento unitario nell'Italia centrale, tanto meno egli stesso, che aveva testé sguainato la spada pel principio del non intervento. La piega decisiva corse in senso affatto contrario al punto di partenza del 1859. Thouvenel, l'amico magnanimo dell'Italia, assunse il ministero degli esteri, e il trattato di commercio con l'Inghilterra corroborò alla corte delle Tuileries la vittoria delle idee liberali. Il 31 dicembre 1859 l'imperatore scrisse al papa la famosa lettera: «i fatti hanno una logica inesorabile»; la rinunzia alle Legazioni fu tenuta una necessit

«Ad Antoniotto, come puoi immaginarti, piacquero, e se li ha goduti per due. Ma, tu lo sai, io non amo la politica, la diplomazia che le fa il sordino. Tutt'al più, mi rassegnerei ad essere ambasciatrice di Sardegna alla corte delle Tuileries, ma lasciando a mio marito la cura di leggere i dispacci e di farli leggere, di tener d'occhio il corso degli eventi e di ragguagliarne i ministri.

Il duca di Saint-Cassan presentò il principe alle Tuileries, ed a quella parte della aristocrazia francese che aveva accettato la monarchia democratica. Per il suo nome però, per il suo titolo, per i precedenti di suo padre, egli fu ricercato altresì e carezzato nei saloni dell'aristocrazia ribelle del Faubourg Saint-Germain.

Ma io ò bisogno del suo posto, io: quel posto mi fa d'uopo. Come! voi dite... Che quel posto mi fa d'uopo. Oh! per esempio! Non vi basta dunque quello che avete? Maitre d'hôtel di madama Thibault! Pouah! Gli è buono per guadagnar danari, codesto. Catterone! Ma io credo che il re è alle Tuileries per la stessa ragione. : danari della sua intelligenza, non un salario.

La sua ora era suonata. Egli l'aveva udita suonare come i rintocchi di funerale. Il colpo di grazia. Le feste del principe di Lavandall erano le più ricercate di Parigi, a causa della scelta squisita dei suoi invitati, la ricchezza e sopratutto l'eleganza che vi regnavano. I balli delle Tuileries erano deserti, se coincidevano con quelli del principe.

Il vecchio Louvre è un vero miracolo dell'arte del Risorgimento in Francia. Gli architetti erano Francesi; il gusto italiano. Francesco II fu il primo ad abitarvi con tutta la sua corte. Enrico IV edificò il braccio lungo Senna, per congiungere la sua reggia alle Tuileries edificate da Caterina de' Medici.

Invano il Governo, esitante, incerto, pauroso, s'argomentò di frenare tanto impeto. Invano Rattazzi, sulle prime trascinato nel movimento, procurò poi resistere, sicchè, travolto da quella audacia portentosa, dovette ritirarsi. Invano la reazione, capitanata dal nuovo ministero Menabrea, ubbidì al cenno delle Tuileries con dichiarare fuori della legge i combattenti nell'Agro romano.

Fräulein era andata con Anne-Marie e con un grosso volume sulla Rivoluzione Francese sotto al braccio al Giardino delle Tuileries. Il ragazzo del «lift» bussò alla porta e annunciò una visita; subito, senza attendere consenso, un signore entrò. Era Aldo! Aldo, colla barba quadrata, e un occhialetto pendulo Aldo, immacolato e irreprensibile, col cilindro in mano.

«Ogni sera al cader del giorno si vedono accorrere in folla al giardino delle Tuileries un reggimento di piccole operaie avvolte in cuffie, delle donne che si spacciano per vedove, delle vecchie sarte con fanciulli, le quali tutte vengono per darsi ai vecchi libertini, che ne fanno ricerca.