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Aggiornato: 29 giugno 2025


Non pensavi a questo, mettendoti a dipingere? , ci ho pensato; pareva anche a me che dovesse farsi così, per ottener la fusione delle parti. O allora? gridò mastro Jacopo, appoggiando la frase con una delle sue solite spallate. Va pur l

ASTROLOGO. Non me la darete dunque? RONCA. È fatta commune giá, non può tornarsi piú. ASTROLOGO. Dubito che me la vogliano fare. GRAMIGNA. Non bisogna dubitarne: e ve l'abbiamo fatta giá. ARPIONE. E tu, che pensavi piantar lo stendardo su la torre di Babilona, restarai piantato per ornamento di una berlina, per trofeo di una forca e per ciambello di corde.

Torni a Venezia? domandò il conte Roberto. Filippo sussultò in modo, che il vecchio si mise a ridere. A che pensavi? disse. L'altro si passò una mano sul viso come trasognato. Erano tutti in piedi, al finir del banchetto. Si fece un gran silenzio: i Sovrani si congedavano; e a Umberto piacque salutare affettuosamente il conte Roberto Vagli.

Niente: ci vuole la notte per buttarsi giù, che non ci veggano almeno. Non devi fare certi discorsi. E tu che pensavi aspettandomi? Piangevo. Povera mamma!

Non tollero piú che tu adoperi un simile linguaggio! Lasciatela andare dove vuole! Lasciatela libera! Io non ti sorveglierò! Finalmente!... Ti ritrovo? Ti rivedo?... Mi credevi morto addirittura? Proprio morto di morte non ti credevo. Mi avevi dimenticato, ecco. Non ti avevo dimenticato. Mi pensavi! Ti pensavo, pensando che non esistevi piú.

Un cameriere portò due tazze di birra, e si ritirò in una cameretta attigua, dove lo aspettava una colazione molto in ritardo. Che vuoi dirmi? interrogò Loredana. E tu, domandò a sua volta Adolfo, perchè mi hai chiamato? Non so; ti ho visto, ho voluto chiederti se sapevi.... che cosa pensavi.... Che cosa penso? cominciò Adolfo rapidamente, a bassa voce. Di questa nuova storia?

Lo so; tu pensavi seriamente al matrimonio e volevi sceglier bene. Io, convinto che nel matrimonio tutto è caso, intendevo di lasciare che l'avvenimento, se mai, si compisse senza che dovessi metterci sale pepe. E poi, in quella baraonda di serate, mi sembrava che neppur le ragazze facessero sul serio; e rammentando una maccaronica antifona del vecchio prete mio professore di latino, ripetevo spesso, osservando gli altri: Canzonare te, canzonare me, Virgo sacrata! Miss Nelly e sua cugina Jane però erano un'eccezione tra la folla. Jane, bellissima, con la sua eccessiva rigidezza britannica teneva un po' in distanza i corteggiatori; in miss Nelly, invece, si scorgeva poco o niente d'inglese, cioè soltanto una dignit

Volevo ben dire se non pensavi a te! interruppe il capitano Fiesco, ridendo. Rinfrescherai gli uomini e te quante volte ti parr

Oh, mamma!... Perdonami! Hai indovinato! Perdonami! Ero venuto qui con un pazzo proposito.... Perdonami, mamma! Dario! Dario!... E non pensavi...? Non più, mamma! Ora voglio vivere per te, qualunque sia la vita che mi si prepara. Mi sono gi

Maria, tu fai la celia, tu ti ridi di me. Lo sposeresti tu, se fossi ancora ragazza? Certamente, e subito, avesse anche settant'anni! Maria, tu mi fai orrore. Non la pensavi così, quando nel collegio parlavamo del nostro avvenire nei fidati colloquii della notte....

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