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Aggiornato: 14 giugno 2025


S'attraversarono due o tre cortiletti chiusi fra quattro muri nudi, e s'entrò in un giardino, sul quale s'apriva la porta principale della casa di Ben-el-Abbassi: una casetta bianca, senza finestre, silenziosa come un convento. Il governatore era scomparso. Alcuni schiavi mulatti ci fecero entrare in una piccola stanza a terreno, pure bianca, senz'altra apertura che la porta principale, e una porticina in un angolo. V'erano due alcove, tre materasse bianche stese sul pavimento a musaico e qualche cuscino ricamato. Era la prima volta che riposavamo fra quattro pareti dopo la nostra partenza da Tangeri! Ci sdraiammo voluttuosamente nelle alcove e stemmo aspettando con viva curiosit

Le più belle feste, in Olanda, si fanno sul ghiaccio. A Rotterdam, quando la Mosa è gelata, diventa un luogo di convegno e di piaceri. La si spazza dalla neve in modo che riman netta come un pavimento di cristallo; vi si rizzan caffè, trattorie, padiglioni, baracche da spettacoli; la notte s'illumina; il giorno v'è un formicaio di patinatori d'ogni et

Un'altra morsa gli afferrò il polso, e gli fe' dare un grido di dolore, mentre le dita prosciolte lasciavano andar la pistola, che il Giuliani con bel garbo gli tolse, innanzi che cadesse sul pavimento. Lascialo andare, Marcello; disse il giornalista. Non vedi? gli è pavonazzo come il collare d'un canonico, o come la faccia d'un impiccato. Come ho da vederlo, se son dietro? Ma aspetta un poco!

No, no! gridò egli con piglio furibondo, con accento disperato. Va' via! va' via! va' via! Maurizio raccapricciò, al pensiero di ciò che stava per fare. Chinò la testa, come dicendo a stesso: ha ragione; ed uscì dalla stanza, mentre quell'altro, non istando più alle mosse, prendeva a misurare con passi concitati il pavimento.

Marzio sofferse gli atroci spasimi senza mandare neanche un sospiro: solo quando adagio adagio lo calarono sul pavimento, il suo demonio gli sussurrò dentro gli orecchi: «a che stai?» E la memoria gli schierò, come traverso uno specchio, davanti lo spirito tutte le vicende della sua vita. Tradito dagli amici, perseguitato dagli uomini nelle più care affezioni, queste gli si erano convertite in flagelli dell'anima; le sue furie portavano faccia di amore. L'amore filiale lo fece bandito; lo amore di amante, perfido e dissimilatore; lo amore per Beatrice, omicida. Di quale natura era questo ultimo amore? Egli non lo aveva saputo chiarire a se stesso, avvegnachè gli riuscisse sovente incominciare a volgere il pensiero ad Annetta e terminarlo a Beatrice, o viceversa: così errava l'anima sua dallo amore disperato allo amore impossibile, e dallo impossibile al disperato. La sua vita, in perpetua compagnia dell'aspra cura, aveva fatto come il ferro premuto su la ruota quando gira; si era consumata mandando faville. Non si sentiva più voglia di nulla. Diventa pure sazievole questo cammino mortale quando non sai dove, o perchè indrizzare le piante! Spesso, nel golfo di Napoli, steso per terra con le spalle appoggiate ad uno scoglio, stava per ore e ore a contemplare la pianura dei mari pien di svogliatezza, essendo che la cura corrosiva fosse più intensa per tenerlo assorto in se, che non leggiadro il golfo per sollevarlo con gioconde sensazioni. Gli si spossarono le membra; madide di sudore si sentiva sempre le mani e la fronte: una irritazione irresistibile ai bronchi lo constringeva a prorompere di frequente in nodi di tosse. Certo giorno, allo improvviso, gli si empì la bocca di umore viscoso, che sapeva di piombo; attese allo spurgo... era sangue. Tremò da capo a piedi; corse allo specchio, e si guardò... Dio! che orrore! Quale mai rovina di se stesso! Il sangue gli si era fermato in breve spazio sul sommo delle gote, quasi raggio di sole che tramonta sopra la estrema vetta dei colli; ultimo addio del giorno che muore. Molte volte, col filo di rasoio alla gola, o col focile della pistola alzato alla tempia, stette per troncare una vita di miseria e di colpa; ma si trattenne sempre, adombrando a se stesso la esitanza col desiderio di vedere prima Beatrice contenta: in verit

La maschera, infastidita, senza fiatare, prese di tasca la borsa zeppa d'oro, la gettò sul pavimento a Vascello, che l'afferrò colla lestezza del folgore, e, facendo cenno di volere andare coll'Angiolina in luogo ove non fosser testimoni, si mosse. Vascello, lasciato Narciso, si fece ad accompagnare la coppia e prestamente ritornò nella sala.

Così dicendo, gli additava la porta dond'ella era uscita pur dianzi. Ma il giovine non si muoveva. Si sarebbe detto, a vederlo, che il pavimento sotto di lui fosse tutto una pania. Senonchè, a guardare madonna Nicolosina o que' suoi occhi divini, si capiva subito che la pania non era per terra e che egli non era invescato dai piedi.

Il pavimento delle stalle è di mattoni di vario colore, nitidi da poterci passare sopra la mano; le pareti son rivestite di legno di abete; le finestre sono ornate di tende di mossolina e di vasi di fiori; le mangiatoie son dipinte; le vacche sono strigliate, pettinate, lavate, e perchè non s'insudicino hanno la coda tenuta su da un cordoncino legato a un chiodo del soffitto; un rigagnolo che attraversa la stalla, porta via continuamente le immondizie; fuor che tra i piedi delle bestie, non si vede un fuscello, una macchia; e l'aria è così purgata, che a occhi chiusi si crederebbe di essere in un salotto.

Da una delle alte finestre ovali entrava una zona di sole andando a ferire una lapide marmorea del pavimento sotto il quale erano i sepolcri profondi ove molti dei miei maggiori dormivano in pace.

Giorgio se ne andava lentamente... Lo si vedeva ancora, nel buio, e si sentivano i suoi passi battere scricchiolando sul pavimento, quando Lalla, accortasi ch'egli si era dimenticata non so che noticina per certe sue commissioncelle, gli corse dietro chiamandolo e rimproverandolo scherzosamente. L'altro si fermò sul pianerottolo dello scalone, poi tornò indietro.

Parola Del Giorno

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