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Aggiornato: 11 luglio 2025


Tutti gli altri giornali, i giornali amici del Bonforti, i giornali amici del Ghirlanda, i giornali ispirati dal Governo e i giornali ispirati da Pio Calca e da monsignor Meneguzzi, tutti quanti, si affrettarono a pubblicare la dichiarazione dell'onorevole commendator Francesco Kloss, relativa all'avvenuto suicidio del suo procuratore, l'integerrimo signor Galli, affetto da incurabile malattia di fegato, e tutti pubblicarono pure, ogni giorno, il bollettino firmato dal dottor Foresti, sulla malattia dell'illustre patriotta, Giovanni di Casalbara, senatore del regno.

Il governo italiano, che non merita nome od ingiuria, impotente persino a comprendere la grandezza d'animo e a sentire i battiti del cuore d'un patriotta, lo fece banalmente arrestare a Figline e tradurre in quel suo cordoglio al bagno del Varignano, dal teatro della gloria alla galera, che per la seconda volta veniva da Garibaldi dopo Aspromonte santificata al pari della croce dei ladroni da Cristo.

Tutti ascoltavano in silenzio, il capitano era in uno stato di esaltazione eccessiva, fremeva d’essere lontano dal combattimento, si agitava convulso all’idea della vicina liberazione, che gli rappresentava il trionfo delle sue idee di patriotta, il meritato compenso dei pericoli di cospiratore, la vendetta dei figli perduti, la gioia di rivedere il suo primogenito, lontano da tanti anni, e di conoscere alfine il nipote, che continuava la discendenza mascolina della famiglia.

E nella poesia della giovane donna, così innamorata, sempre innamorata del vecchio e grande patriotta, al punto di voler essere la sua sola infermiera, al punto di voler raccogliere lei sola, tutti lei, gli ultimi palpiti di quel gran cuore; veniva affatto dimenticata la signorina Cantasirena, la maestrina di canto e di pianoforte, l'amica della Schönfeld.... venivano dimenticate le avventure campestri di Casalbara.

Il pubblico sorride alla tirata dell'onesto patriotta, e continua a leggere i Promessi Sposi e ad ammirarli sempre più.

Abitava in quella dimora un suo antico commilitone, un valoroso colonnello degli eserciti napoleonici, un fiero soldato, un ardente patriotta, che non aveva mai potuto comprendere come gl’Italiani si fossero rassegnati a subire l’umiliazione d’un governo straniero.

Ed Alvise? Se v'era persona al mondo a cui il Sant'Angelo sarebbe stato lieto di poter mostrare, anche col massimo sacrificio, la propria devozione, era quest'uomo, ultimo erede di un nome, ch'egli era stato abituato a benedire fin dai primi giorni dell'infanzia: il figlio del patriotta esemplare, del generoso amico, alla cui abnegazione egli doveva la vita, la salvezza, le cure dolci e indimenticate del padre suo. Il giorno, in cui l'aveva visto entrare, ospite inatteso nella sua casa, era stato per lui una grande gioia di fratello ricordevole ed amoroso. E quando ne' primi momenti del loro avvicinamento egli ebbe appreso dalle labbra di Alvise la storia triste della giovinezza di lui, trascorsa così priva di ogni gioia, in mezzo alle conseguenze dolorose lasciate nella famiglia desolata dalla tragica morte di Gottardo Polverari, aveva egli sentito non solo accrescersi quella riconoscenza alta e profonda, che i suoi vecchi gli avevano inspirata come un dovere sacrosanto, ma s'era trovato avvinto istintivamente, potentemente, da un nuovo sentimento di simpatia, di piet

Torino, 1896. Per Giuseppe Garibaldi Invitato a commemorare Giuseppe Garibaldi in questo giorno nel quale ogni cuore italiano risente più viva la tristezza d'averlo perduto, non terrò un discorso ampio e ordinato dell'opera e della funzione storica compiuta da lui, poichè nulla o poco oramai ne rimane a dire che non torni superfluo a un uditorio di italiani colti. Parlerò il linguaggio facile e caldo del patriotta, che, invece di dissertare sul passato, lo risuscita, lo rivive e lascia andar tutta l'anima all'onda degli affetti e delle memorie. Spero, così parlando, di consentire alla disposizione d'animo dei miei uditori, ai quali non parr

Così restò troncata questa pagina di storia che scriveva l'autore stesso dei fatti gloriosi; il manoscritto fu conservato dall'egregio patriotta Cammillo Serafini, e insieme ad altri documenti riguardanti questo periodo della vita di Garibaldi, fu da lui tenuto nascosto sotterra per i dieci anni nei quali rimase in piedi la dominazione lorenese .

È vero, disse il Peronelli riflettendo. Noi, del resto, non abbiamo accettata la lista concordata dalla Unione costituzionale-progressista e possiamo combatterlo e portare invece del suo nome quello del professore Ghirani, che è un patriotta, un amico. Ora vado a divertirmi, soggiunse il Peronelli alzandosi e chiamando il cameriere per pagare.

Parola Del Giorno

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