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Un secondo dispaccio, con data del 1.º giugno, a tre ore e mezzo dopo mezzodì, e firmato dal generale, ci dichiarava «che i fatti avevano giustificato la sua determinazione e che in due dispacci del ministro di guerra e degli affari esteri, in data 28 e 29 maggio, il governo francese gli annunziava il termine della missione del signor Lesseps

Il processo verbale, firmato in piena regola, stabiliva che i due avversari, armati entrambi di due pistole, si dovevano porre alla distanza di venticinque passi, con facolt

Per togliere ogni credito alle vostre scritte, v'infameranno depositando al club il documento firmato da voi, dal dottore di Nubo, dal principe di Lavandall e da due signori russi. Lo pubblicheranno nei giornali. Vi schiaffeggeranno. Vi cacceranno di dovunque... Oh! padre mio! perchè siete voi morto! Ma suicidatevi dunque, suicidatevi, infame... non assassinate così vostro figlio!

Essi hanno tutti in questo periodico la firma di «Grisostomo». Non è impossibile che possa essere del Berchet anche qualche altro articolo, che nel Conciliatore non ha firma alcuna, o che è firmato con pseudonimi o con sigle, che non si sa a quali dei soliti collaboratori si debbano attribuire.

Quei preliminari, due anni dopo, nel 1930, ebbero conferma di un trattato definitivo, che fu steso a Parigi e firmato da duemila rappresentanti del popolo europeo eletti per suffragio universale.

Che il manifesto: Cittadini lavoratori, sparso in quel primo giorno e causa dei primi disordini, e firmato: I Socialisti milanesi, ed in esso si parla di rivolta della fame e della disperazione, alla quale il Governo del Re risponde coll'eccidio scellerato dei supplicanti pane e lavoro, si parla del militarismo piovra della nazione a servizio di alleanze e d'interessi dinastici, di privilegi odiosi, ecc. Si dice che il Governo del Re ha preparato quelle rivolte e le ha volute; sono opera sua. La responsabilit

I deputati cercheranno prudentemente di mettersi in corrispondenza co' ministri del Regno in Parigi, onde valersi dei loro lumi e notizie; in tutti i casi poi non preveduti, i deputati si regoleranno con la conosciuta loro saviezza e prudenza. Milano, 18 aprile 1814. Per ordine di S. E. il Duca di Lodi, impedito dalla gotta alla mano destra. Firmato CARLO VILLA, Segretario.

Ecco il permesso firmato, Rialdi.... In fede mia, a un altro avrei risposto di no.... Dunque siamo intesi.... A Venezia direttamente.... Venezia per la via di Trieste.... La vostra parola d'onore. Gliel'ho data, tornò a dire Gasparo ringraziando e inchinandosi. E quella notte medesima egli viaggiava col vapore del Lloyd per Trieste.

I giudici dell'Alta Corte di Giustizia sono chiamati immediatamente a radunarsi e pronunciare giudizio sul Presidente e sui suoi complici. Firmato Parigi, 2 dicembre 1851. In virtù dell'articolo sessantesimo ottavo della Costituzione, l'Alta Corte di Giustizia dichiara: Luigi Napoleone Bonaparte è chiamato in giudizio come reo d'alto tradimento,

Grazie infinite; rispose il signor Commendatore inchinandosi; che non gli pareva di poter fare di meno, in risposta a tanta cortesia profumata. A noi, ora; esclamò il gentiluomo della penna di gallo; è in ordine? ; non ho neppur da far testamento. Da dieci anni è scritto e firmato su tutte le facce. Ottima precauzione!